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La morfina è un potente narcotico, utilizzato nel trattamento del dolore da moderato a grave. Come tutti i medicinali, presenta numerosi effetti collaterali e interazioni farmacologiche anche pericolose per la vita. Inoltre, possiede un elevato potenziale di creare dipendenza, sia fisica che psichica, anche a bassi dosaggi.
Infatti, un’interruzione brusca può portare alla comparsa di veri e propri sintomi di astinenza. Per tale motivo, è indispensabile seguire scrupolosamente la posologia (dosaggio e frequenza di assunzione) indicata dal medico. In questo articolo, vedremo nel dettaglio cos’è la morfina, come agisce, a cosa serve, quali sono gli effetti avversi, con quali sostanze interagisce e quant’altro.
La morfina è una sostanza che si estrae dall’oppio. Nello specifico, si tratta di un alcaloide naturale, che appartiene alla classe dei farmaci analgesici oppioidi. La morfina agisce direttamente sul sistema nervoso centrale (SNC). In particolare, essendo un agonista selettivo dei recettori oppioidi µ, è in grado di attivarli ed esercitare una potente azione analgesica. Tali recettori, che sono collocati lungo le vie del dolore, sono responsabili della modulazione e della trasmissione del dolore al cervello. La morfina potenzia l’azione di tali recettori, riducendo quindi la percezione del dolore.
La morfina viene impiegata nel trattamento del dolore da moderato a grave, specialmente quando gli altri antidolorifici non fanno effetto. Viene usata per trattare il dolore cronico, come quello causato dai tumori in fase terminale. Oppure, viene utilizzata nel trattamento del dolore acuto e del dolore post-operatorio. Si tratta di un farmaco narcotico molto potente, ottenibile solo previa prescrizione medica.
Disclaimer: le informazioni fornite non sono necessariamente esaustive.
Non tutti i pazienti possono assumere la morfina. Infatti, vi sono delle condizioni in cui è controindicata o deve essere usata con estrema cautela. In linea generale, la morfina è controindicata nei seguenti casi:
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Il paziente deve essere informato circa tutti gli effetti collaterali della morfina, le interazioni con altri farmaci o sostanze, nonché il fatto che può causare dipendenza fisica e psichica. Inoltre, prima di iniziare un trattamento con la morfina, il soggetto deve informare il medico se soffre delle seguenti condizioni:
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Il principale effetto terapeutico della morfina è il suo potente effetto analgesico. Questo farmaco è in grado di eliminare quasi del tutto il dolore inteso come sofferenza. Il paziente percepisce comunque lo stimolo doloroso, ma non se ne preoccupa. Se ne distacca totalmente a livello fisico ed emotivo, facendo sì che lo tolleri perfettamente. Questa caratteristica della morfina la rende un farmaco utilizzabile anche per ridurre lo stato di ansia e agitazione nei pazienti che stanno per subire un intervento chirurgico. Inoltre, la morfina induce profondo rilassamento e sonnolenza, il che rappresenta un ulteriore fattore che aiuta il paziente a superare la fase critica del dolore intenso.
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Come tutti gli altri farmaci, anche la morfina presenta il rischio di comparsa di effetti avversi. Tuttavia, è bene sottolineare che non tutti i pazienti li manifestano in egual misura. Gli effetti collaterali della morfina possono interessare diversi distretti dell’organismo, tra cui:
Come abbiamo visto, morfina effetti collaterali possono essere molteplici. Tuttavia, quello più pericoloso è rappresentato dal rischio di depressione respiratoria, che può condurre a coma e morte se non trattata. Per tale motivo, il suo utilizzo è controindicato in soggetti con patologie polmonari o che stanno assumendo altri farmaci o sostanze depressive del sistema nervoso centrale.
Per quanto riguarda morfina effetti collaterali sugli anziani, sui neonati o sui bambini, il farmaco va utilizzato con cautela in quanto la popolazione pediatrica e geriatrica ha maggiori probabilità di manifestare effetti avversi. Per tale motivo, sarà il medico a decidere, in base al quadro clinico del paziente, se è il caso di impiegare la morfina (e anche in quale posologia) oppure optare per un altro analgesico. Ad ogni modo, è fondamentale attenersi a quanto raccomandato dal medico.
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La morfina dipendenza può verificarsi anche a bassi dosaggi, anche se il trattamento ospedaliero o il rispetto della posologia raccomandata dal medico difficilmente causano dipendenza. Tuttavia, è uno scenario che non si può escludere, in quanto per natura stessa del farmaco il paziente può sviluppare assuefazione e tolleranza, con conseguente dipendenza fisica e psichica. Tra i fattori di rischio vi sono:
La dipendenza è, infatti, uno degli effetti collaterali morfina. Per tale motivo, quando viene prescritto il farmaco, il medico curante può aggiustare la posologia per un uso continuativo, nel caso di trattamento cronico. Inoltre, la brusca interruzione del medicinale può causare la comparsa di sintomi di astinenza. Per tale motivo, il medico prescrive un’interruzione graduale, al fine di ridurre al minimo il rischio di crisi astinenziale. Tra i sintomi di astinenza, possono manifestarsi:
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L’overdose di morfina si verifica quando il paziente assume un dosaggio troppo elevato o quando combina il farmaco con altre sostanze deprimenti del sistema nervoso centrale, come l’alcol. Il sovradosaggio è un’emergenza medica, in quanto se non trattato tempestivamente può condurre a depressione cardiorespiratoria e morte. Tra i sintomi di overdose a cui prestare attenzione vi sono:
In caso si sospetti di overdose di morfina, è indispensabile recarsi immediatamente al pronto soccorso più vicino. L’antidoto della morfina è il naloxone somministrato per via endovenosa, un farmaco in grado di contrastare gli effetti degli oppioidi. Il personale medico monitorerà le funzioni vitali del paziente per tutto il tempo necessario, finché non sarà fuori pericolo.
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La morfina può interferire con numerosi farmaci e sostanze. Da un lato, tale combinazione potrebbe ridurre gli effetti analgesici della morfina, provocando il ritorno del dolore per cui si era iniziata la terapia con l’oppioide. Dall’altro, potrebbe potenziarne gli effetti, causando ripercussioni pericolose per la vita, come nel caso dell’associazione di morfina e altri deprimenti del sistema nervoso centrale, tra cui l’alcol, che aumenterebbe il rischio di depressione cardiorespiratoria con esito fatale.
La morfina può interferire con i seguente farmaci:
Tra le altre sostanze assolutamente da evitare vi è indubbiamente l’alcol, in quanto anch’esso funge da depressore del sistema nervoso centrale. In linea generale, prima di iniziare una terapia con la morfina, è indispensabile informare il medico di tutti i farmaci o le sostanze che si stanno assumendo, compresi i medicinali da banco, gli integratori, i prodotti omeopatici, fitoterapici, erboristici o naturali.
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La morfina non deve essere assunta da donne in gravidanza (o che la stanno pianificando) né in allattamento. Infatti, questo farmaco può provocare diversi danni al feto e al neonato, quali depressione respiratoria e sindrome di astinenza. Inoltre, dato che la morfina viene escreta nel latte materno e, quindi, può facilmente raggiungere il bambino, la madre non deve allattare al seno mentre sta assumendo il farmaco. Prima di prendere qualsiasi medicinale in gravidanza o allattamento, è indispensabile consultare il proprio medico curante.
Sì. La morfina, oltre a ridurre lo stimolo doloroso, provoca anche sedazione e forte sonnolenza. Quindi, altera la capacità di guidare veicoli o utilizzare macchinari. Pertanto, un soggetto che assume la morfina presenterà una ridotta vigilanza, motivo per cui deve astenersi da attività che richiedono di essere attento e vigile, come la guida.
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