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Il disturbo ossessivo compulsivo (o DOC) è un disturbo mentale caratterizzato dalla presenza di pensieri intrusivi sui quali il soggetto sente di non avere il controllo, che ne condizionano in modo spesso rilevante la quotidianità, spingendolo ad osservare specifiche abitudini spesso bizzarre e apertamente illogiche che a volte possono assumere i contorni di veri e propri rituali. Tali comportamenti vengono descritti dal soggetto che li mette in atto come “necessari”. Il disturbo ossessivo compulsivo ha alla base un sistema di convinzioni che secondo le quali il mancato rispetto di questi rituali potrebbe comportare tragiche conseguenze nella vita del soggetto.

Sebbene nelle forme più estreme questo disturbo possa assumere dei tratti invalidanti, una parte della popolazione stimata intorno al 20% osserva dei rituali riconducibili ad un disturbo ossessivo compulsivo di entità lieve. La tendenza a mettere in atto i suddetti comportamenti è infatti etichettata come “disturbo” solamente nel momento in cui il paziente riferisca di un disagio legato alla necessità di sostenere tal abitudini. Sebbene pensieri ossessivi e compulsioni siano spesso concomitanti, è bene ricordare che alcuni soggetti possono presentare solamente dei pensieri intrusivi che non sfociano in ossessioni fisicamente visibili. In questo caso, si parla non di disturbo ossessivo compulsivo, ma di disturbo ossessivo.

Il soggetto affetto da DOC può presentare diverse alterazioni del pensiero e del comportamento, che vanno da bizarre convinzioni (se non accendo e spengo la luce 3 volte prima di entrare in una stanza, accadrà qualcosa di terribili) che danno luogo a compulsioni “compensative”, che servono appunto per diminuire il carico ansioso.

Questi comportamenti possono includere:

  • il lavarsi le mani in maniera ossessiva, per diverse volte al giorno, arrivando a volte a lacerare la cute per l’eccessivo sfregamento;
  • aprire e chiudere finestre e porte prima o dopo essere entrati in una stanza;
  • accendere e spegnere i fornelli diverse volte prima di cominciare a cucinare;
  • sistemare gli oggetti in casa o in ufficio in un determinato ordine;
  • adottare routine da ripetere sistematicamente, come preparare la colazione utilizzando sempre gli stessi alimenti e disponendoli sul tavolo nel medesimo ordine.

A volte il soggetto affetto da DOC può non presentare alcuna manifestazione “esterna”, nessun comportamento rilevatore. Questo è il caso ad esempio delle ossessioni relative alla propria sfera sessuale (DOC omosessuale) o alla propria salute (ipocondria), in cui il soggetto cerca disperatamente della rassicurazioni sul proprio orientamento sessuale e sullo stato di salute.

disturbo ossessivo compulsivo come guarire

L’inquadramento del disturbo ossessivo compulsivo, tuttavia, è mutato molto negli ultimi anni. E’ infatti raro che il disturbo ossessivo compulsivo si manifesta in assenza di comorbilità, nonostante ad oggi sia ancora considerato un disturbo a sé stante, nella pratica medica quotidiana i pazienti che presentano sintomi da DOC tendono a lamentare anche condizioni come ansia, attacchi di panico, fobia sociale, distima, sindrome di Asperger e Tourette.

L’approccio terapeutico al disturbo ossessivo compulsivo nel centro The Balance non si rifà a delle linee guida che propongano un percorso “standard”, valido per tutti i pazienti. Lo sforzo va infatti dosato sulle esigenze del paziente e non prescinde da un continuo confronto e scambio di feedback fra il soggetto ed il curante.

In passato la farmacologia rappresentava una prima linea d’intervento nei casi di disturbo ossessivo compulsivo, ma negli anni l’efficacia degli ansiolitici e degli antidepressivi nella riduzione o risoluzione dei sintomi è non si è dimostrata sufficiente da giustificare una terapia basata solamente sulla componente farmacologica. Tuttavia, una percentuale di pazienti può beneficiare da un supporto farmacologico in caso di disturbo ossessivo compulsivo accompagnato ad ansia o depressione.

Il primo passo nella terapia per il disturbo ossessivo compulsivo è la valutazione della sintomatologia. In questa fase, il terapeuta dovrà confrontarsi con il paziente per inquadrare correttamente il disturbo, arrivando a capire da quanto tempo si manifesta, e se l’insorgenza può essere collegata ad un evento traumatico. L’età d’insorgenza rappresenta un indice prognostico importante.

Il trattamento del disturbo ossessivo compulsivo e la remissione della sintomatologia risultano spesso di difficile raggiungimento, considerata l’eziologia non chiara del disturbo, la relativa efficacia dei farmaci solitamente impiegati nel trattamento dei disturbi depressivi e ansiosi, e la scarsa responsività di molti soggetti alla terapia cognitivo comportamentale. I trattamenti includono:

Psicoterapia al The Balance

Ad approccio principalmente cognitivo comportamentale,la terapia mira ad individuare e modificare alcuni pattern disfunzionali che potrebbero essere alla base dei sintomi o di una parte di essi. Una delle tecniche più utilizzate è quella della cosiddetta desensibilizzazione, in cui si ricreano le stesse condizioni in cui il paziente tende a manifestare ossessioni e compulsioni, per abituarlo gradualmente a diminuire e successivamente interrompere i suoi comportamenti.

In moltissimi casi, il DOC può manifestarsi come sublimazione di una sofferenza psicologica che riguarda una o più aree della vita del paziente. In questi casi, l’obiettivo della terapia può essere quello di trattare i disturbi ossessivo compulsivi senza mai trattarli direttamente, ma invitando il soggetto ad individuare ed eliminare le fonti di stress dalla sua vita.

Rilassamento nella nostra Clinica

Innumerevoli studi hanno dimostrato l’efficacia di alcune tecniche di rilassamento specifiche, come la meditazione, gli esercizi di respirazione e visualizzazione, nella gestione del disturbo ossessivo compulsivo e dell’ansia ad esso associata. L’ipnosi Ericksoniana, specie se ripetuta nel tempo, ha dimostrato di poter portare ad una riduzione significativa della sintomatologia.

Le Medicazioni

Sebbene l’efficacia degli psicofarmaci nel trattamento del disturbo ossessivo compulsivo sia ancora un argomento controverso, la risposta individuale presenta una generosa varianza, e in molti casi l’utilizzo di questa classe di farmaci può essere tentato per osservare la risposta del paziente. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina si sono dimostrati potenzialmente in grado di aiutare la gestione dei sintomi ossessivi e compulsivi, anche se dopo tempi di esposizione non inferiori al mese, e spesso superiori ai 3. Farmaci come la sertralina (più comunemente nota come Zoloft), la fluvoxamina, la paroxetina, il citaopram e l’escitalopram, possono aiutare il soggetto nel controllo dei sintomi. In alcuni casi, la terapia con gli inibitori della ricaptazione serotoninergica può essere associata a composti antipsicotici come l’Abilify e il Risperdal.

Neuromodulazione

Al contrario delle terapie d’elezione, questo tipo di soluzione viene considerata una seconda linea d’intervento, da utilizzarsi solamente nel caso in cui il paziente si dimostri refrattario sia alla terapia cognitivo comportamentale che ai farmaci. Sebbene la neuromodulazione disponga di diversi strumenti, i più comuni sono la Stimolazione Magnetica Transcranica, e la Stimolazione Cerebrale, che consiste nell’impianto degli elettrodi all’interno della scatola cranica.

FAQs

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