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La demenza alcolica è un tipo di demenza cognitiva causata dall’eccessivo consumo di alcol per periodi di tempo prolungati. Tale patologia colpisce, quindi, gli alcolisti cronici, a prescindere dal sesso o dall’età. Come è ben noto, l’alcol causa una vasta serie di problemi di salute, che interessano vari organi, quali fegato, reni, pancreas, stomaco e quant’altro. Non solo, l’abuso di bevande alcoliche arreca seri danni anche alla salute e alla funzionalità del cervello. Infatti, quando insorge la demenza alcolica, essa comporta un malfunzionamento neurologico e gravi problemi cognitivi.

La demenza alcolica causa un progressivo declino delle capacità cognitive, come disturbi del linguaggio, perdita di memoria, difficoltà di orientamento spazio-temporale, cambiamenti nella personalità e altre condizioni. L’alcol ha un effetto deleterio diretto sul cervello. In alcuni casi, infatti, è possibile notare un vero e proprio restringimento di alcune aree cerebrali, fondamentali per il corretto funzionamento cognitivo e neurologico. In questo caso, si parla di atrofia cerebrale.

La demenza alcolica è una vera e propria patologia che colpisce il cervello e le sue funzionalità. Essa è causata dall’eccessivo consumo di alcol per lunghi periodi di tempo e comporta la perdita di memoria e una serie di altri disturbi cognitivi e neurologici. Il paziente può manifestare vari sintomi, da lievi, a moderati, a gravi. Purtroppo, nei casi peggiori, si ritrova impossibilitato a svolgere anche le attività più semplici, come vestirsi, oppure presenta gravi problemi di memoria, sia a breve che a lungo termine, come non ricordarsi le strade che percorre normalmente o svolgere azioni consuetudinarie.

La demenza alcolica è considerata una patologia grave che compromette importanti funzioni cognitive e neurologiche. La diagnosi tempestiva della malattia si rivela di fondamentale importanza per una risoluzione positiva. Infatti, se curata prontamente, la demenza alcolica può essere reversibile e il paziente può riacquisire, col tempo, le proprie funzioni cognitive, se sottoposto a un’adeguata terapia. In altri casi, invece, tale patologia non è curabile, in quanto il danno al cervello (sia nella sua struttura che nella sua funzionalità) è troppo esteso. Tale evenienza si presenta con maggiore incidenza nei pazienti anziani, in quanto già compromessi dai processi degenerativi legati all’avanzamento dell’età.

La causa principale della demenza alcolica è l’abuso di grandi quantità di alcol per un periodo di tempo prolungato. Tale patologia, infatti, colpisce persone di ambo i sessi e di tutte le età, purché siano affette da alcolismo cronico. Come è ben noto, l’alcol non causa solo danni fisici a fegato, reni, pancreas, stomaco, cuore e quant’altro. L’etanolo, infatti, ha un effetto neurotossico diretto sul cervello ed è in grado di compromettere le funzionalità cognitive di un soggetto, comportando seri danni neurologici. Pertanto, vi è una stretta connessione tra il consumo di alcol e i danni cerebrali, sia a breve che a lungo termine. In particolare:

  • Danni a breve termine, solitamente causati da una sbronza e che possono essere trattati abbastanza facilmente:

o   Perdita di coordinazione, in quanto il bevitore ubriaco spesso fa fatica a reggersi in piedi o procede barcollando;

o   Disturbi del linguaggio, in quanto l’abusatore di alcol spesso non riesce a scandire bene le parole o ha difficoltà a parlare;

o   Problemi di memoria, come spesso capita, il bevitore non ha grandi ricordi delle ore in cui era ubriaco o si ricorda solo pezzi della serata o della giornata;

o   Scarso giudizio, in quanto il bevitore ubriaco spesso perde qualsiasi inibizione quando è sotto l’effetto di alcol;

o   Possibile perdita di coscienza, in quanto la persona può svenire e perdere i sensi.

  • Danni a lungo termine, causati dall’abuso cronico di eccessive quantità di alcol, possono compromettere anche le più semplici attività quotidiane e sono permanenti:

o   Atrofia cerebrale, ossia una condizione che causa il restringimento di alcune aree del cervello, come i lobi frontali (volti al movimento volontario, al linguaggio e alla funzione esecutiva), il cervelletto (che controlla il movimento e l’equilibrio), il corpo calloso (responsabile della velocità di elaborazione e della comunicazione tra i 2 emisferi del cervello) e l’ippocampo (volto all’apprendimento e alla memoria);

o   Gravi problemi di memoria, sia a breve che a lungo termine;

o   Gravi difficoltà di apprendimento, la demenza alcolica riduce drasticamente la capacità di assimilare nuove nozioni o informazioni;

o   Equilibrio e coordinazione estremamente ridotti.

Inoltre, l’insorgenza della demenza alcolica può essere favorita da altri fattori, come una carenza di tiamina e i danni al fegato, che possono influenzare il metabolismo e la funzione cerebrale.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

I sintomi della demenza alcolica possono essere molteplici, soprattutto se associati ad altre patologie degenerative o altri tipi di demenza. La sintomatologia principale comprende:

  • Compromissione della memoria;
  • Cambiamenti nella personalità;
  • Compromissione del funzionamento esecutivo (pianificazione, organizzazione e pensiero astratto);
  • Problemi visivi e spaziali (come non essere in grado di disegnare correttamente un orologio);
  • Difficoltà a seguire semplici istruzioni (come una ricetta di cucina);
  • Instabilità fisica;
  • Mancanza di coordinazione nei movimenti;
  • Diminuzione dei riflessi;
  • Impossibilità a riconoscere oggetti in base al loro suono, sapore, odore, gusto ecc.;
  • Disorientamento spaziale;
  • Perdita della parola o difficoltà di eloquio.

La demenza alcolica può causare sia problemi di memoria a breve e a lungo termine, sia disturbi cognitivi gravi e talvolta invalidanti, come:

  • Afasia, ossia la perdita della capacità di utilizzare o comprendere una lingua, sia orale che scritta che sia;
  • Aprassia, ossia l’impossibilità di eseguire azioni fisiche specifiche, nonostante la muscolatura sia funzionante e vi sia la volontà e la coscienza di farlo da parte del soggetto;
  • Agnosia, ossia l’incapacità di riconoscere persone, oggetti, suoni, sapori e quant’altro, nonostante i sensi siano perfettamente funzionanti;
  • Deficit del funzionamento esecutivo, ossia l’incapacità o la difficoltà di pianificazione, organizzazione e di formulazione di pensieri in modo astratto.

Inoltre, si ricorda che i sintomi della demenza alcolica possono variare da persona a persona. Solitamente, gli individui affetti da questa patologia hanno difficoltà a:

  • Rimanere concentrati su un determinato compito, senza distrarsi;
  • Risolvere problemi, pianificare o organizzarsi;
  • Fissare obiettivi, giudicare e prendere decisioni;
  • Controllare le proprie emozioni, in quanto possono diventare irritabili o avere esplosioni di rabbia;
  • Essere motivati a svolgere attività, anche quelle più semplici, come mangiare o bere;
  • Capire le altre persone, in quanto spesso i soggetti che soffrono di demenza alcolica possono essere insensibili o indifferenti a ciò che li circonda. Tale patologia, infatti, può causare disturbi dell’umore, apatia, depressione, psicosi, ansia e cambiamenti di personalità.

Disclaimer: l’elenco dei sintomi sopra riportato potrebbe non essere esaustivo.

La demenza alcolica primaria può essere influenzata da altri due fattori importanti, quali:

  • L’encefalopatia di Wernicke, ossia una patologia neuropsichiatrica acuta causata dalla grave carenza di vitamina B1 o tiamina. L’alcol, infatti, comporta una serie di carenze nutrizionali, dovute al conseguente malassorbimento di sostanze fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo e della funzionalità cerebrale. Tale condizione si manifesta attraverso confusione, nistagmo (movimento involontario, rapido e ripetitivo degli occhi), oftalmoplegia parziale (paralisi dei muscoli oculomotori), disturbi del linguaggio, andatura atassica (instabile e traballante) e decadimento delle facoltà cognitive.
  • La sindrome di Korsakoff, ossia una malattia neurologica o psicosi, indotta anch’essa da una grave carenza di vitamina B1, causata dall’abuso cronico di alcol o serie condizioni di malnutrizione. Tale patologia provoca gravi disturbi di memoria. In particolare, amnesie anterograde, ossia l’incapacità di immagazzinare nuove informazioni, e amnesie retrograde, ossia la perdita di ricordi antecedenti la comparsa della malattia. Altre manifestazioni tipiche di questo tipo di psicosi includono confabulazione (ossia costruzione di ricordi mai accaduti realmente), confusione mentale, frequenti episodi di depressione, incapacità di parlare normalmente, cambiamenti di personalità improvvisi, apatia e assenza di motivazione.

Queste due patologie hanno diversi tratti in comune e, per tale motivo, quando insorgono in contemporanea, si parla di sindrome di Wernicke-Korsakoff.

La demenza alcolica può, quindi, iniziare con un pesante abuso di alcol per lunghi periodi di tempo. Il soggetto, poi, potrà sviluppare l’encefalopatia di Wernicke, che condurrà alla sindrome di Korsakoff. Successivamente, i gravi danni cerebrali causati da tali patologie porteranno allo sviluppo della demenza alcolica. Si tratta di un processo lento, ma che può portare ad effetti irreversibili, in quanto nel peggiore degli scenari non è curabile.

Diagnosticare la demenza alcolica può essere difficile, in quanto i sintomi di questa patologia sono in gran parte condivisi da altre forme di demenza. In linea generale, il paziente può essere sottoposto a diversi esami, quali:

  • Esame fisico completo e individuazione dei sintomi che presenta;
  • Vari esami al cervello per escludere che la sintomatologia possa essere causata da una patologia sottostante, come ictus, tumore, emorragie e quant’altro;
  • Valutazione dei vari problemi di memoria, pensiero e ragionamento, nonché disturbi cognitivi, con appositi esami;
  • Constatazione che la persona sia affetta da alcolismo cronico;
  • Test per la funzione intellettuale.

Amici e parenti del paziente possono essere di fondamentale aiuto per il medico nella formulazione della corretta diagnosi, in quanto possono segnalare importanti cambiamenti nella personalità.

I principali criteri per la diagnosi della demenza alcolica includono:

  • Sviluppo di deficit cognitivi multipli, come la compromissione della memoria e uno o più disturbi cognitivi (afasia, aprassia, agnosia, disturbo del funzionamento esecutivo);
  • I deficit sopracitati causano una significativa compromissione sociale o professionale;
  • Tali deficit persistono anche dopo l’astinenza e la disintossicazione dall’alcol;
  • Sono presenti prove che tali deficit risultano dall’abuso cronico di bevande alcoliche e non da altre condizioni.

Per affinare la diagnosi, inoltre, è necessario sottoporre il paziente a criteri diagnostici più specifici, quali:

  • Diagnosi di demenza almeno dopo 60 giorni dall’interruzione del consumo di alcol;
  • Uso significativo di alcol (minimo 35 bevande standard a settimana per gli uomini e 28 per le donne) per più di 5 anni consecutivi;
  • Uso significativo di alcol entro 3 anni dalla prima comparsa dei deficit cognitivi.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Se presa nelle sue prime fasi, la demenza alcolica può essere reversibile. È, quindi, di fondamentale importanza agire tempestivamente, per evitare di incorrere in un peggioramento o che l’alcol causi danni permanenti al cervello, alla sua struttura e alle sue funzionalità. È importante che il paziente si disintossichi il prima possibile. Per farlo, deve essere seguito da personale specializzato. Nella maggior parte dei casi, verrà ricoverato in ospedale in quanto i sintomi dell’astinenza possono diventare gravi, talvolta fatali. Per tale motivo, necessita di un continuo monitoraggio delle sue funzioni vitali. Durante il ricovero ospedaliero, al paziente possono essere somministrati vari farmaci per contrastare i sintomi dell’astinenza.

Segue, poi, una terapia di supporto e la psicoterapia, per aiutare il soggetto a mantenere l’astensione dall’alcol. Questa fase iniziale deve essere accompagnata da una corretta alimentazione e dalla reintegrazione di tiamina (vitamina B1), anche per via endovenosa nei casi più gravi. La terapia con la vitamina B1 può rivelarsi fondamentale in presenza di encefalopatia di Wernicke, per evitare che essa sfoci nella sindrome di Korsakoff. Tuttavia, tale trattamento non avrà grandi effetti benefici sul miglioramento della perdita di memoria una volta che si è sviluppata la sindrome di Korsakoff.

Dopo l’astinenza, molti deficit possono risolversi in poco tempo. Tuttavia, il recupero graduale delle capacità cognitive può richiedere diversi anni. Il recupero dipende dalla gravità della demenza alcolica e dall’età (gli anziani hanno meno probabilità di guarire completamente, a causa del normale processo degenerativo indotto dall’invecchiamento). Nei casi più gravi, infatti, gli effetti sul cervello risultano irreversibili.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

L’unico modo per evitare di incorrere nella demenza alcolica è non diventare un alcolista cronico. Nel caso in cui lo stimolo a bere sia dato da una sofferenza emotiva, si consiglia di rivolgersi al proprio psicologo o richiedere un aiuto medico. Ricorrere all’alcol, infatti, non allevierà il dolore o il problema sottostante. Anzi, potrebbe non fare altro che aumentarlo.

Invece, in caso si soffra già di alcolismo cronico, è necessario parlare con il proprio medico o psicologo per trovare una soluzione non troppo invasiva per smettere di bere. Come è ben noto, l’alcol provoca dipendenza, nonché diversi danni fisici e neurologici, anche gravi. In questi casi, è opportuno iniziare al più presto una terapia di supporto e rivolgersi a centri di riabilitazione appositi, per intraprendere il prima possibile un percorso di disintossicazione.

Un ulteriore fattore per prevenire la demenza, oltre a cessare il consumo di alcol, è seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, al fine di evitare una possibile carenza di nutrienti essenziali per il corretto funzionamento del cervello, in particolare la tiamina.

Si consiglia, inoltre, di evitare tutte quelle situazioni che portano il soggetto a bere, siano esse abitudini sbagliate, contesti devianti o amicizie tossiche. Infatti, l’alcolista in genere inizia a fare uso di bevande alcoliche solo occasionalmente. Col passare del tempo, si ritrova ad esserne completamente dipendente e a non riuscire a farne a meno. L’ambiente sociale e familiare è, dunque, di fondamentale importanza.

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