IPNOSI
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L’ipnosi è uno stato modificato di coscienza, ossia una condizione psichica (trance) indotta da un operatore esterno o autoindotta (autoipnosi), che permette di accedere alle proprie emozioni e sentimenti più facilmente, risvegliando energie nascoste e risorse interiori. Non si tratta di uno stato intermedio tra veglia e sonno, ma di uno stato dotato di una propria caratterizzazione, in cui il soggetto, in una condizione di profondo rilassamento, può accedere a parti della sua mente altrimenti inaccessibili. È importante ricordare che si tratta di una tecnica delicata che richiede abilità e conoscenze specifiche per essere efficace e funzionale, motivo per cui è indispensabile rivolgersi a professionisti altamente accreditati e qualificati. Continua a leggere per scoprire di più sull’ipnosi, sui suoi benefici, sui campi di applicazione e sulle relative controindicazioni.
L’ipnosi è una pratica che induce il soggetto in uno stato di alterazione della coscienza (stato di trance), mediante l’evocazione di sensazioni, emozioni ed associazioni mentali. Attraverso tale tecnica, il paziente entra in contatto con la propria parte inconscia per elaborare conflitti interiori irrisolti o indagare le cause dei propri malesseri fisici e psicologici. Al contrario di come l’ipnosi è sempre stata descritta dalla televisione o dagli spettacoli di intrattenimento, la pratica non permette di soggiogare il soggetto o fargli fare tutto ciò che uno vuole. Bensì, il paziente, nonostante si trovi in uno specifico stato di alterazione di coscienza, è padrone delle proprie scelte ed è perfettamente in grado di utilizzare la ragione e la sua volontà.
Le sedute di ipnosi, in genere, hanno una durata di circa 45-60 minuti e, solitamente, vengono ripetute a distanza di alcuni giorni. Il terapeuta si avvale di tecniche comunicative specifiche, verbali e non (come gesti, movimenti, tocchi e quant’altro), per indurre lo stato di trance nel paziente. Il soggetto, così, sperimenta cambiamenti a livello di percezioni, sensazioni, pensieri e comportamenti. Tuttavia, per essere efficace, vi deve essere un rapporto di completa fiducia tra l’ipnotizzatore e l’ipnotizzato. Il soggetto, quindi, deve sentirsi al sicuro ed essere rassicurato dal terapeuta riguardo la tecnica, considerando che vi sono molti falsi miti sull’ipnosi. Quindi, non deve credere che sverrà, che sarà in balia dell’operatore o che non sarà padrone delle sue scelte durante la seduta.
La procedura deve svolgersi in un luogo tranquillo e accogliente. Anche l’ambiente circostante deve infondere sicurezza, motivo per cui anche il colore delle pareti gioca un ruolo fondamentale nell’instillare senso di pace e tranquillità nel paziente. Per esempio, tonalità come verde, blu, violetto e rosa tenue sono da preferire. All’inizio della seduta, il soggetto viene sottoposto all’induzione dello stato di alterazione della coscienza tramite soprattutto suggestioni di relax e benessere. Una volta subentrato lo stato di trance, il paziente entra in contatto con il proprio inconscio e il terapeuta può rieducare il soggetto per migliorarne l’adattamento alla vita, l’integrazione della propria personalità in essa e risolvere alcuni conflitti interiori irrisolti. L’ipnosi, infatti, promuove l’equilibrio tra corpo e mente e infonde nel paziente un profondo stato di benessere.
Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi necessariamente esaustive.
L’ipnosi trova molte applicazioni, in quanto promuove il dominio sugli organi di senso, nonché sul sistema immunitario, su quello neurovegetativo e su quello neuroendocrino. Durante la seduta di ipnosi, si registrano riduzione o aumento dei parametri fisiologici, quali:
- Temperatura corporea;
- Ritmo della respirazione;
- Funzioni motorie;
- Tensione arteriosa.
Inoltre, il paziente sotto ipnosi è in grado di provare meno fatica o ansia, migliorare la memoria e ridurre la collera o la paura. Tale pratica trova impiego nel trattamento di diversi disturbi:
- In medicina: l’ipnosi in campo medico ha un ampio spettro di utilizzi. In particolare, negli interventi chirurgici è impiegata in associazione o in sostituzione a procedure anestetiche. Per esempio, durante cure odontoiatriche o in preparazione ad un intervento chirurgico. In ambiti non terapeutico, l’ipnosi può contribuire a smettere di fumare, perdere peso, migliorare il sonno e trattare le dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti. Infine, può essere utilizzata per attutire gli acufeni e per gestire attacchi di panico, malinconia, timidezza ed altre emozioni negative.
- Nello sport: l’ipnosi in campo sportivo ha lo scopo di preparare gli atleti ad ottenere migliori risultati nelle competizioni. Grazie alla tecnica, lo sportivo è in grado di controllare il tono muscolare e l’emotività, raggiungendo così il pieno relax e riducendo l’ansia prima della performance.
- In psicologia: l’ipnosi viene utilizzata per trattare diversi disturbi, come ansia e condizioni correlate, stress, paura, angoscia, depressione, attacchi di panico, disturbo post-traumatico da stress, manifestazioni ossessive e fobiche.
In linea generale, l’ipnosi serve per raggiungere uno stato di benessere interiore e ad attingere a potenzialità personali inespresse. La mente razionale si libera così delle componenti ansiose, mentre la mente emozionale si fortifica con le conoscenze innate. Per esempio, con l’ipnosi, è possibile:
- Debellare sintomi psicosomatici;
- Affievolire la timidezza;
- Potenziare la memoria;
- Migliorare le interazioni sociali;
- Vincere l’ansia e la paura del parto;
- Promuovere il sonno;
- Rilassare la muscolatura;
- Influenzare positivamente la cognizione e la padronanza di sé.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
I benefici dell’ipnoterapia sono molteplici, quali:
- Dolori e disturbi fisici: viene impiegata per aiutare a gestire il dolore, in quanto in grado di favorire il rilassamento e, quindi, diminuire ansia e tensione, specialmente in pazienti con patologie gravi o molto sofferenti. Per esempio, può essere utilizzata in odontoiatria per controllare il dolore e la paura del dentista oppure in dermatologia per trattare malattie psicosomatiche. Un altro campo in cui viene usata è nella chirurgia, per la preparazione al paziente e per sedare il dolore, anche post-operatorio. Trova impiego anche in ginecologia e ostetricia, per i disturbi di origine psicosomatica o come complemento al parto, rispettivamente.
- Tumori: l’ipnoterapia svolge un ruolo importante nella gestione dei sintomi e della terapia. Si pone come valido sostegno per corpo e mente, in quanto non solo riduce il dolore, ma previene anche gli effetti collaterali delle terapie tumorali. Il paziente vince nausea e vomito e non si sente troppo stanco o abbattuto da sentimenti negativi.
- Traumi e stress: in campo psicologico, l’ipnosi terapia è ampiamente utilizzata per gestire il disturbo post traumatico da stress, il disturbo ossessivo-compulsivo d’ansia o i disturbi dissociativi. In questo ultimo caso, il medico penetra e supera le difese create dal paziente per allontanare il ricordo di esperienze dolorose.
- Depressione: l’ipnoterapia è indicata anche per coloro che soffrono di depressione, specialmente quella unipolare. Aiuta a combattere vari tipi di nevrosi, disturbi alimentari e sessuali associati alla condizione.
Disclaimer: l’elenco proposto non è necessariamente esaustivo.
Le tecniche di ipnosi si sono evolute e diversificate negli anni, a seguito di studi e ricerche cliniche. Tra quelle più conosciute e utilizzate in campo medico e psicologico, ricordiamo:
- Tecnica tradizionale o direttiva: lo stato di trance viene procurato al paziente tramite la lettura di testi codificati, attraverso la selezione di alcune parole e il timbro enfatico della voce del terapista. Per tale motivo, l’operatore riesce a indurre nel soggetto il rilassamento e l’estraniazione dalla realtà solo se ha ottenuto la sua fiducia. Durante il trattamento, il paziente entra in contatto con il proprio inconscio, così da ottenere benefici fisici e psicologici. Al termine della seduta, è compito del terapeuta riportare il soggetto alla realtà e, quindi, risvegliarlo.
- Ipnosi dinamica: l’induzione all’alterazione dello stato di coscienza avviene attraverso gesti e simboli. Il terapeuta esegue rumori, sfioramenti e manovre di distanziamento e riavvicinamento sul paziente. Si tratta di una comunicazione non verbale, costituita da tre simboli: l’asta, il cerchio e il triangolo. Una volta entrato nella fase ipnotica, il paziente può scaricare le proprie tensioni, rispondendo al terapeuta che ha il compito di risolvere le sue difficoltà con nuovi e diversi riferimenti.
- Ricalco-guida: consiste nel copiare gli atteggiamenti del paziente. Quindi, il terapista riprende completamente i movimenti e le posture del soggetto. Il tipo incrociato prevede stimolazioni effettuate dal terapista (come tocchi), per sollevare l’attenzione del paziente. Dopo una serie di ripetizioni ricalco-guida, il soggetto assimila le reazioni del terapista e le riproduce in automatico.
- Ipnosi regressiva: ha lo scopo di indagare le cause dei conflitti del paziente, portandolo a rivivere i traumi che hanno provocato i sintomi, riducendo così il loro impatto e influenza sulla sua vita attuale. Tuttavia, la tecnica si rivela inefficace nel 20% dei casi.
- Ipnosi Ericksoniana: il paziente viene accompagnato dal terapeuta alla scoperta di sé stesso. Ciò comporta un’attività immaginativa e creativa del soggetto. Infatti, l’individuo può trovare nell’inconscio risorse a lui sconosciute e utilizzarle per mettere in atto i cambiamenti desiderati. In questo tipo di ipnosi, l’intervento dell’operatore è minimo e rispettoso, volto a cogliere piccoli cambiamenti nel paziente, come sbadigli, sospiri, dondolarsi sulla sedia, tamburellare con le dita e quant’altro. Attraverso questi segnali, il terapeuta è in grado di determinare a quale stadio di ipnosi sia giunto il soggetto. L’operatore si limita, quindi, a stimolare le capacità inconsce del paziente e a indirizzarle verso nuovi modi di valutare i disagi. Inoltre, al risveglio, il soggetto ricorda l’attività svolta sotto ipnosi e il conseguente cambiamento, aumentando così la conoscenza di sé.
- Ipnosi veloce: si svolge nel giro di 4 minuti e, in genere, è il tipo di ipnosi utilizzata in spettacoli di intrattenimento. L’operatore utilizza una comunicazione sottile, con un tono di voce lento e cadenzato, quasi melodico. Per indurre lo stato di trance, è possibile far oscillare la testa del soggetto con le mani o contare alla rovescia. Per evitare un risveglio traumatico, invece, l’operatore spiega all’individuo che si sentirà bene, utilizzando un tono di voce normale. Questa tecnica, oggi, non è usata a livello scientifico.
Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.
L’ipnosi non ha vere e proprie controindicazioni. Tuttavia, è meglio evitarla nei seguenti casi:
- Soggetti che soffrono di ipertensione, ipertiroidismo e malattie cardiache, in quanto non propensi a tollerare emozioni forti;
- Bambini e adolescenti, in quanto non hanno ancora una personalità ben definita e l’ipnosi potrebbe disorientarli;
- Pazienti con gravi disturbi psichiatrici, come la schizofrenia, in quanto la loro psiche è già compromessa da squilibri chimici, con conseguente peggioramento;
- Soggetti con patologie che comportano manifestazioni psicotiche, come il disturbo bipolare;
- Coloro che presentano ritardi mentali;
- Pazienti asmatici, epilettici e diabetici, a seconda del proprio quadro clinico, in quanto l’ipnosi potrebbe peggiorare i disturbi già esistenti, come scatenare un attacco d’asma o innalzare i livelli di glicemia.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Vi è ancora molta confusione riguardo questa pratica antichissima, risalente addirittura agli Antichi Egizi o ai Sumeri, e le persone sono ancora molto diffidenti e scettiche. Tuttavia, l’ipnosi nell’immaginario comune non corrisponde alla pratica terapeutica utilizzata per contrastare diversi disturbi. Infatti, è bene sfatare alcuni miti riguardo ad essa, come:
- È improbabile utilizzare l’ipnosi per soggiogare qualcuno o piegarlo a proprio volere, in quanto il soggetto entra nello stato di trance solo se lo vuole. Se non è perfettamente concentrato e rilassato, la pratica non andrà a buon fine.
- L’ipnosi non corrisponde al sonno, come molti credono. Si tratta di due condizioni completamente differenti, come è stato dimostrato da diverse analisi sull’attività cerebrale durante il sonno e durante l’ipnosi. Probabilmente, l’associazione tra le due è dovuta al fatto che lo stato ipnotico è associato a rilassamento e abbandono totali. L’estremo stato di rilassamento, infatti, incrementa le capacità cognitive del soggetto, che intervengono per migliorarlo, cosa che non accade durante il sonno.
- Il paziente non perde la sua volontà durante l’ipnosi. Contrariamente a quanto si crede, il soggetto conserva attivamente il proprio volere, motivo per cui non si può fargli fare cose contrarie alla sua moralità o volontà.
Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.
- Mayoclinic.org: https://www.mayoclinic.org/tests-procedures/hypnosis/about/pac-20394405#:~:text=Hypnosis%20is%20a%20changed%20state,people%20feel%20calm%20and%20relaxed.
- Verywellmind.com: https://www.verywellmind.com/what-is-hypnosis-2795921
- Betterhealth.vic.gov.au: https://www.betterhealth.vic.gov.au/health/conditionsandtreatments/hypnosis
- My.clevelandclinic.org: https://my.clevelandclinic.org/health/treatments/22676-hypnosis
FAQs
L’ipnosi funziona su tutti?
No, non tutti i soggetti possono essere ipnotizzati. Innanzitutto, va detto che il terapeuta deve essere estremamente qualificato, conoscere approfonditamente le diverse tecniche di ipnosi e saper scegliere quella più adatta al singolo caso. Nonostante ciò, però, la pratica non funziona su tutti, in quanto le variabili in gioco sono molteplici. Le persone più inclini all’ipnosi, infatti, sono adulti con una buona capacità di concentrazione, non troppo scettici riguardo la disciplina o non troppo dubbiosi circa tutto ciò che è intangibile. Inoltre, il soggetto, per essere ipnotizzato, deve riuscire a seguire l’operatore nella narrazione immaginifica e riporre estrema fiducia nel terapeuta. Coloro che non riescono a raggiungere uno stato di abbandono e rilassamento totali sono difficilmente ipnotizzabili.
Ipnosi autoindotta: che cos’è?
L’autoipnosi è uno stato mentale caratterizzato da un’elevata concentrazione, che si raggiunge da soli in autonomia, mediante la fissazione su una particolare immagine o idea. In genere, è possibile praticare l’autoipnosi dopo un periodo di apprendimento con un terapeuta, che educa il paziente circa le suggestioni costruite sulle sue difficoltà. Una volta appresa la metodica, il soggetto è in grado di cambiare progressivamente le suggestioni imparate e comprendere in che modo entrare in ipnosi più facilmente. Per ottenere i risultati desiderati, la pratica deve essere eseguita con costanza, dopo aver stabilito gli obiettivi da raggiungere.
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