CONDIZIONI CHE TRATTIAMO
METODO UNICO
IN PIÙ
TRATTAMENTI
PROGRAMMA E COSTI
Programma intensivo di trattamento residenziale a partire da 4 settimane. Luogo: Maiorca, Londra, Zurigo.
Sessioni o programmi di trattamento ambulatoriale personalizzati e gestione continua dei casi. Località: Maiorca, Londra, Zurigo.
Programma di trattamento su uno yacht di lusso nel Mar Mediterraneo. Luogo: Maiorca.
Comprehensive second opinion assessments for both psychiatric and general health concerns. Location: Mallorca, Zurich, London
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
12 Minuti
CONTENUTI
La sindrome dell’abbandono è legata ad una preoccupazione eccessiva o, addirittura, paura di un possibile allontanamento o perdita delle persone care. Tale condizione, spesso, deriva da una perdita o un trauma avvenuto durante l’infanzia, anche se può avere una serie di altre cause. Si tratta di un meccanismo complesso che porta il soggetto a perdere la fiducia negli altri e ad attuare comportamenti di allontanamento. Queste azioni, solitamente, finiscono con la compromissione delle relazioni sociali e con l’esito maggiormente temuto dal soggetto, ossia l’abbandono.
Nonostante sia più frequente nei bambini, può colpire anche gli adulti. Persino gli anziani non ne sono esonerati. Tale condizione impatta notevolmente sulla sfera sociale e sui rapporti interpersonali del soggetto. La sindrome dell’abbandono può avere una serie di sintomi e, se non trattata tempestivamente, può comportare ripercussioni nel lungo periodo. Per tale motivo, è necessario rivolgersi ad uno specialista il prima possibile. Questa condizione può essere trattata con la psicoterapia.
La sindrome dell’abbandono non è considerata una patologia psichiatrica, ma può rientrare nella categoria dei disturbi d’ansia. È caratterizzata dalla paura o dalla fobia dell’abbandono (nei casi più gravi) o di perdere i propri cari senza una ragione motivata. Questa manifestazione ansiosa si verifica fin dall’infanzia, quando un bambino subisce una perdita traumatica (di un genitore o di una persona cara). Il meccanismo che si innesca porta il bambino ad avere un timore irrazionale di poter perdere altre persone importanti nel corso della sua vita. Tuttavia, non è raro che il trauma dell’abbandono venga sperimentato anche in età adulta.
Questa sindrome può scatenare senso di abbandono e di solitudine, ansia da abbandono, paura dell’abbandono e dipendenza affettiva. Tale condizione può influenzare la vita e le relazioni sociali del soggetto, in quanto può impattare sui rapporti interpersonali e sul senso di fiducia e sicurezza dell’individuo. La sintomatologia può essere varia e può manifestarsi diversamente in adulti e bambini. Nei casi peggiori, tale sindrome può avere gravi ripercussioni sia a breve che a lungo termine. La paura dell’abbandono può essere trattata grazie alla psicoterapia, che insegna a gestire lo stress ed aiuta a ridurre le manifestazioni d’ansia. La terapia farmacologica, invece, serve come rimedio temporaneo per ridurre le acute crisi d’ansia che creano forte disagio.
Le cause della sindrome dell’abbandono possono essere molteplici e, solitamente, vanno ricercate nell’infanzia del soggetto. Tra i fattori principali, è possibile menzionare:
Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.
I sintomi della sindrome dell’abbandono negli adulti possono essere diversi e sono principalmente legati alla mancanza di fiducia nel prossimo. Le persone che hanno subito un trauma da abbandono, in genere, hanno difficoltà a instaurare relazioni interpersonali durature, in quanto hanno paura di essere abbandonati. Tra i sintomi principali negli adulti, è possibile menzionare:
Disclaimer: l’elenco proposto non è da considerarsi necessariamente esaustivo.
I bambini manifestano fin da piccoli un certo grado di sindrome dell’abbandono. Infatti, soffrono fin da neonati di ansia da separazione. Per esempio, quando la mamma o il caregiver esce dal loro campo visivo o dalla loro percezione, si agitano e piangono perché credono di essere stati abbandonati. Poi, quando il genitore ritorna, li coccola e li fa sentire al sicuro, si tranquillizzano perché capiscono che la mamma è ancora lì. Questo comportamento del tutto naturale e normale durante lo sviluppo dei neonati va avanti finché non acquisiscono la consapevolezza che il genitore non li ha abbandonati nonostante non sia lì con loro in quel preciso momento.
L’ansia da separazione nei bambini raggiunge il suo apice tra i 10 e i 18 mesi e continua fino ai 3 anni. Questa condizione diventa problematica se i sintomi persistono a lungo dopo i 4 anni di età. Il bambino può, quindi, manifestare:
Nei casi più gravi, come a seguito della perdita di un genitore, il bambino può sviluppare meccanismi di coping disadattivi, come:
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
Nelle relazioni, le persone che soffrono della sindrome dell’abbandono tendono ad anticipare il rifiuto e a cercare segni di disinteresse nel partner. La paura è scatenata da segnali di rifiuto minimi o immaginari. Per esempio, il partner si mostra leggermente distaccato, è più freddo del solito, non risponde a un messaggio e così via. Questi comportamenti (che fanno parte della normalità) vengono interpretati dal soggetto come segno che il partner voglia lasciarlo. Così nasce il senso di colpa (il soggetto si incolpa per questo allontanamento), la scarsa autostima, il non sentirsi all’altezza, la sfiducia verso gli altri e quant’altro. D’altro canto, il soggetto può agire in modo possessivo, controllante, geloso, ma al tempo stesso può avere bisogno di continue rassicurazioni e conferme.
La persona che ha paura di essere abbandonata crede fermamente che la relazione non andrà avanti: non è questione di “se mi lascerà”, ma “quando mi lascerà”. Il soggetto crede di non poter essere amato o di non essere meritevole di amore e che il partner (o le altre persone) lo abbandoneranno sempre senza una spiegazione. Tuttavia, non si prende mai la responsabilità né riesce a comprendere il contributo che ha dato alla fine della relazione. Non si rende conto che mettere in dubbio il partner ha il suo peso nella morte del loro rapporto.
Per comprendere meglio le dinamiche che si verificano all’interno di un rapporto con una persona che soffre della sindrome dell’abbandono, ecco un esempio pratico dell’evoluzione della relazione:
Esistono alcuni disturbi e condizioni in cui si manifestano la paura dell’abbandono e la dipendenza affettiva. Vediamo quelli principali:
Disclaimer: l’elenco fornito potrebbe non essere esaustivo, in quanto vengono presentate solo le condizioni principali associate al disturbo.
Se non trattato, il trauma da abbandono può avere serie conseguenze a medio-lungo termine. Tra queste, è possibile ricordare:
I bambini, come già menzionato, possono incorrere in disturbi alimentari, comportamentali e autolesionismo.
Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.
Il trattamento della sindrome dell’abbandono prevede la psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo comportamentale. Lo specialista (psicologo, psicoterapeuta o psichiatra) aiuta il paziente ad identificare le esperienze di abbandono e, quindi, a riconoscere la causa delle sue paure. Successivamente, vengono identificati i pensieri negativi e disfunzionali che il paziente ha elaborato, in quanto irrealistici. Con la terapia, al soggetto verrà insegnato a sostituire questi pensieri disfunzionali e irrealistici con pensieri funzionali e realistici. Questo è il momento più delicato, in quanto il paziente deve convincersi che questo nuovo modo di elaborare i pensieri sia effettivamente quello corretto. È un percorso che richiede tempo, pazienza e dedizione.
La psicoterapia, inoltre, aiuta il paziente a delineare dei confini sani nelle relazioni. In questo modo, riuscirà ad evitare di incorrere nella dipendenza affettiva, nei comportamenti che lo spingono a cercare di compiacere gli altri in continuazione e in altre azioni che compromettono l’instaurarsi di relazioni sane. Il paziente sarà in grado di riacquisire la fiducia negli altri, avere maggiore sicurezza, condurre una vita più soddisfacente e non avere problematiche di tipo relazionale.
Anche dopo il termine della terapia, il soggetto deve essere in grado di gestire le proprie emozioni autonomamente. Alcune tecniche possono includere:
Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi necessariamente esaustive.
Non è sempre facile aiutare una persona che soffre della sindrome di abbandono, in quanto tenderà ad isolarsi o ad allontanare le persone care. Per aiutarla, può essere utile non metterle pressione, lasciare che si apra da sola, mantenere la propria compostezza durante le conversazioni, risponderle onestamente e informarla dell’impatto del suo comportamento sugli altri. In caso di bambini, è necessario contattare uno specialista, farli sentire amati e ascoltati, impostare una routine quotidiana e spronarli a comunicare le proprie emozioni.
Non essendo una malattia vera e propria, non può essere diagnosticata attraverso esami di laboratorio. Sarà lo specialista (psicologo, psichiatra o psicoterapeuta) a formulare una diagnosi sulla base di colloqui individuali con il paziente. Da questi, potrà stabilire la causa della paura dell’abbandono e procedere con il trattamento più adeguato.
È fondamentale contattare il proprio medico non appena i sintomi e i segni della sindrome dell’abbandono fanno la loro comparsa. Infatti, per una guarigione dall’esito positivo, è importante agire il prima possibile, specialmente se si tratta di bambini. Senza la terapia, il soggetto può avere difficoltà nello sviluppo di relazioni sane e nel condurre un’esistenza soddisfacente, senza poi contare le serie ripercussioni che possono presentarsi nel medio-lungo periodo, quali disturbi d’ansia, depressione e quant’altro.
The Balance RehabClinic è un fornitore leader di dipendenze di lusso e trattamenti per la salute mentale per individui benestanti e le loro famiglie, offrendo una miscela di scienza innovativa e metodi olistici con un'assistenza personalizzata senza pari.
Utilizziamo tecnologie come i cookie per archiviare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Lo facciamo per migliorare l'esperienza di navigazione e per mostrare annunci pubblicitari (non) personalizzati. Acconsentire a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID univoci su questo sito. Non acconsentire o revocare il consenso potrebbe influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.