COME USCIRE DALLA DEPRESSIONE
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La depressione è una patologia psichiatrica molto complessa, che altera il normale tono dell’umore e i livelli di energia della persona. Esistono varie forme di depressione, ognuna con le sue peculiarità e sintomi. Possono essere molteplici i fattori scatenanti, tra cui genetici, ambientali, sociali, psicologici e persino biologici. La depressione può colpire persone di qualsiasi età, dai bambini fino agli anziani. Tuttavia, a prescindere dal momento in cui insorge, è di fondamentale importanza non trascurarla. Alla prima comparsa di sensazioni negative, stati d’animo fortemente tristi, perdita di interesse nelle cose che prima si amavano, è necessario rivolgersi al medico. La depressione può essere guarita: prima viene diagnosticata, maggiori saranno le possibilità di esito positivo.
La depressione è una malattia psichiatrica che può colpire persone di tutte le età e di ambo i sessi. Tale patologia si manifesta non solo con sintomi psichici, ma anche con disturbi comportamentali e fisici. In particolare, è caratterizzata da un tono dell’umore molto basso, rallentamento psicomotorio, carenza di interesse o di piacere nelle varie attività, segni somatici e organici, come insonnia, inappetenza, calo della libido, dimagrimento, mal di testa e quant’altro. A ciò si aggiungono anche scarsa autostima, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, tendenza all’isolamento e propensione al pianto.
A livello neurale, la depressione comporta modificazioni nella regolazione di alcuni neurotrasmettitori e alterazioni della funzione neuroendocrina. Vi contribuiscono, poi, altri fattori, quali stress ed ereditarietà. La depressione può essere conseguenza di eventi negativi ed estremamente dolorosi, come un lutto, una delusione, una perdita, oppure può insorgere a causa di determinate patologie fisiche, neurologiche ed organiche, quali epilessia, encefalopatia, fibromialgia, artrite, tumore, lupus, sclerosi multipla e quant’altro.
Le cause della depressione possono essere molteplici. Per esempio, alla base possono esservi modificazioni dei livelli dei neurotrasmettitori e alterazioni della funzione endocrina. Anche i fattori psicosociali, come lo stress, e quelli ereditari possono giocare un ruolo determinante. O ancora, può essere sintomo di diversi disturbi psichiatrici (come la disforia, gli stati d’ansia, gli attacchi di panico, il bipolarismo, la distimia ecc.) o può essere scaturita da eventi fortemente negativi. In altri casi, invece, la depressione può essere causata da patologie sottostanti di tipo fisico, neurologico od organico, come epilessia, fibromialgia, encefalopatia, artrite reumatoide, tumori, ictus, HIV, morbo di Cushing, malattia di Wilson, lupus eritematoso sistemico, sindrome da fatica cronica e sclerosi multipla. Altri fattori scatenanti possono essere l’utilizzo di farmaci per lunghi periodi di tempo o l’abuso di sostanze e la relativa astinenza, il periodo in seguito al parto, lo stress cronico sul lavoro (ossia mobbing o sindrome da burnout) e l’alternanza delle stagioni (ossia il disturbo affettivo stagionale, in cui la depressione compare nei mesi autunnali e invernali).
Gli episodi depressivi possono essere innescati da:
- Alcolismo;
- Allergie respiratorie;
- Anoressia nervosa;
- Attacco di panico;
- Babesiosi;
- Brucellosi;
- Bulimia;
- Cisticercosi;
- Criptococcosi;
- Demenza vascolare;
- Depressione maggiore;
- Depressione post-partum;
- Distimia;
- Disturbo bipolare;
- Disturbo ciclotimico;
- Disturbo da alimentazione incontrollata;
- Disturbo di personalità borderline;
- Disturbo evitante di personalità;
- Disturbo narcisistico di personalità;
- Disturbo ossessivo-compulsivo;
- Disturbo da stress post-traumatico;
- Febbre emorragica Crimea-Congo;
- Insufficienza surrenalica;
- Intolleranze alimentari;
- Iperparatiroidismo;
- Ipogonadismo maschile;
- Ipoparatiroidismo;
- Ipotiroidismo;
- Lupus eritematoso sistemico;
- Malattia di Creutzfeldt-Jakob;
- Malattia di Huntington;
- Malattia di Peyronie;
- Malattia di Wilson;
- Menopausa;
- Mielofibrosi;
- Morbo di Addison;
- Morbo di Alzheimer;
- Morbo di Cushing;
- Morbo di Hashimoto;
- Morbo di Parkinson;
- Narcolessia;
- Obesità;
- Pellagra;
- Polidipsia psicogena;
- Porfiria;
- Psicosi di Korsakoff;
- Rabbia;
- Rinite allergica;
- Schizofrenia;
- Sclerosi multipla;
- Scorbuto;
- Sindrome da deficit di attenzione e iperattività;
- Sindrome da stanchezza cronica;
- Sindrome di down;
- Sindrome di Prader-Willi;
- Sindrome di Tourette;
- Sindrome feto-alcolica;
- Sindrome premestruale;
- Sindrome serotoninergica;
- Tumori ipofisari;
- Fibromialgia.
Disclaimer: l’elenco proposto non è da considerarsi esaustivo.
I sintomi della depressione possono essere diversi e possono variare a seconda della forma di disturbo, della gravità della patologia e della soggettività dell’individuo. Tra i principali sintomi, è possibile menzionare:
- Umore fortemente basso e triste;
- Frustrazione;
- Scarso interesse o diminuzione del piacere nello svolgimento di qualsiasi attività;
- Bassa autostima;
- Difficoltà di concentrazione;
- Assenza o calo della libido;
- Inappetenza;
- Perdita o aumento di peso;
- Insonnia o ipersonnia;
- Agitazione o rallentamento psicomotorio;
- Affaticamento o mancanza di energia;
- Astenia;
- Tendenza all’isolamento;
- Stati d’ansia;
- Pensieri suicidi;
- Autolesionismo.
I sintomi depressivi sono comuni anche in alcune patologie, come:
- Disturbi neurologici degenerativi, quali demenza, Alzheimer, morbo di Parkinson e malattia di Huntington;
- Malattie del sistema endocrino, come ipotiroidismo, ipertiroidismo, iperparatiroidismo e deficit di testosterone;
- Anemia;
- Disfunzioni del metabolismo, quali ipoglicemia, ipomagnesemia, deficit di vitamina D, pellagra e ipocolesterolemia;
- Disturbi dell’apparato digerente, come colite, malattia di Crohn, patologie da malassorbimento, celiachia, cisticercosi e malnutrizione;
- Patologie cardiache, quali scompenso cardiaco e infarto del miocardio.
Disclaimer: l’elenco dei sintomi non è necessariamente esaustivo, in quanto sono stati riportati solo quelli principali.
Esistono alcuni segnali specifici che fanno pensare ad una possibile depressione. Per esempio:
- Sentirsi giù di morale;
- Provare emozioni contrastanti;
- Non divertirsi più o non nutrire interesse per le attività che prima si amava fare;
- Sentirsi tristi, irritabili o senza speranza;
- Perdere o aumentare di peso;
- Dormire troppo o troppo poco;
- Scarsa concentrazione;
- Difficoltà a svolgere anche le attività più semplici;
- Sentirsi stanchi e privi di energia;
- Volersi isolare e restare da soli;
- Sentirsi in colpa e avere la sensazione di non valere niente;
- Dimenticare le cose;
- Sentirsi confusi;
- Muoversi e parlare più lentamente del solito;
- Agire in modo irrequieto;
- Non riuscire a stare fermi;
- Avere pensieri suicidi;
- Pensare alla morte.
Una caratteristica comune a quasi tutti i soggetti depressi è l’intensificarsi dei sintomi alla mattina appena svegli. Il risveglio, infatti, viene definito come il momento peggiore della giornata, in cui la sintomatologia risulta forte a tal punto che la persona fatica ad alzarsi dal letto o, addirittura, ne è incapace. Questo aggravamento dello stato d’animo nella prime ore del giorno può essere scatenato da:
- Risveglio carico di sentimenti negativi, abbattimento e stanchezza fisica;
- Ritmo circadiano alterato, ossia gli ormoni vengono rilasciati non nelle giuste quantità o nel momento sbagliato. Tale alterazione comporta sensazione di freddo alla mattina, bassi o inesistenti livelli di energia e incapacità di reagire di fronte a determinati stimoli (carenza di attenzione);
- Sensazione di non essere in grado di affrontare la giornata appena iniziata. La vulnerabilità e la convinzione di non riuscire a gestire le proprie responsabilità aumentano la sensazione di non avere nessun controllo sulla propria vita.
Con il passare delle ore, queste sensazioni negative si attenuano e la persona si sente meglio verso sera. Per affrontare il momento più duro della giornata, può essere d’aiuto crearsi una routine mattutina, come fare dello stretching, chiamare un amico o un famigliare, praticare yoga o meditazione, fare colazione in tutta calma e quant’altro.
Nonostante la depressione sia innescata da una combinazione di fattori biologici e psicologici, è possibile attuare determinati accorgimenti e comportamenti al fine di cercare di prevenirla. Ad esempio:
- Frequentare la collettività ed evitare di isolarsi dal gruppo;
- Continuare a svolgere le attività consuetudinarie;
- Seguire una dieta varia ed equilibrata ed evitare di incorrere in disturbi dell’alimentazione (come il binge eating disorder);
- Praticare attività sportiva con regolarità, almeno 3 volte a settimana;
- Non abusare di sostanze psicotrope, come alcol, droga, fumo o farmaci;
- Intraprendere attività rilassanti che permettano di “staccare la spina”, così da dare sollievo al cervello e astenersi da continui pensieri e preoccupazioni legate al futuro o al passato;
- Cercare di evitare situazioni che creano reale sofferenza;
- Superare la vergogna e chiedere aiuto nei momenti di bisogno rivolgendosi a uno specialista;
- Dormire abbastanza, circa 7 o 8 ore a notte;
- Confidare alla famiglia o agli amici le proprie sensazioni e tenere aperti i canali di comunicazione.
Per uscire dalla depressione senza farmaci, è necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta. L’esperto aiuterà il paziente ad esplorare le possibili cause, comprendere e superare i sentimenti negativi e a sentirsi di nuovo bene. Il trattamento di elezione per affrontare tale disturbo è la terapia cognitivo-comportamentale, in quanto può aiutare il soggetto a correggere e modificare tutti quei comportamenti e pensieri negativi, per trasformarli in positivo. Il paziente imparerà anche a comprendere le varie dinamiche sociali che lo rendono depresso e ad affrontarle in modo più sano, gestendole correttamente così che non scatenino episodi depressivi.
Per combattere la depressione, oltre a farsi aiutare da personale esperto, è indispensabile evitare di isolarsi. Tale patologia, infatti, induce all’isolamento sociale, ma il supporto e l’amore dei propri cari è fondamentale per donare al paziente l’energia e la carica emotiva di cui ha bisogno in questi periodi bui. La compagnia delle persone care, infatti, aiuta a risollevare l’umore e a distogliere l’attenzione, seppure in parte, dalle problematiche che hanno scatenato il disturbo. A tal proposito, anche i gruppi di sostegno si sono rivelati di fondamentale importanza per aiutare il soggetto ad uscire dalla depressione.
Un altro fattore che contribuisce a risollevare l’umore è l’attività fisica. I benefici dello sport su corpo e mente sono ben documentati ormai. Non servono grandi sforzi per sentirsi meglio, basta anche una semplice camminata da 20-30 minuti. Spesso, con la depressione è difficile trovare la giusta motivazione o le energie per fare sport. Tuttavia, è necessario cercare di farlo. Darsi appuntamento con un amico per fare un po’ di attività fisica potrebbe aiutare in questo senso.
Infine, ridurre i fattori di stress si rivela estremamente importante per contrastare e prevenire la depressione. Si consiglia di prendersi del tempo da dedicare a sé stessi ogni giorno e di praticare tecniche di rilassamento, come lo yoga, la meditazione o quant’altro. Può essere utile anche iniziare a scrivere un diario oppure cimentarsi nelle creazioni artistiche, come il disegno, la pittura, il cucito, il bricolage o qualsiasi altra attività che si ritenga piacevole e rilassante.
Alcuni rimedi naturali possono aiutare ad alleviare gli stati depressivi o ansiosi. Tra questi, è possibile menzionare:
- Aromaterapia con oli essenziali;
- Tisane e decotti a base di:
o Iperico, attua un’azione inibitrice verso la ricaptazione della serotonina e della noradrenalina;
o Valeriana, agisce da calmante e da sedativo sul cervello e sul sistema nervoso;
o Eleuterococco, aiuta ad aumentare le difese e le resistenze ai fattori di stress, riducendo l’affaticamento psicofisico;
o Passiflora, aiuta a contrastare lo stress, l’irrequietezza e l’insonnia. È un ansiolitico naturale, in grado di fungere da sedativo sul sistema nervoso centrale;
o Camomilla, apporta diversi benefici all’organismo, tra cui attua un effetto rilassante sul sistema nervoso, aiutando a ridurre lo stress e la tensione;
o Tiglio, esplica un’azione calmante, sedativa e rilassante ed è adatto per contrastare ansia, stress, insonnia, tachicardia e quant’altro;
o Biancospino, possiede proprietà sedative e calmanti nei confronti di ansia, agitazione e stati emotivi negativi. Inoltre, favorisce il sonno;
o Vischio, aiuta a ridurre lo stress e a calmare stati d’ansia, di agitazione e di ipereccitabilità;
o Luppolo, attua un effetto sedativo, utile contro ansia, irrequietezza, eccitazione nervosa e insonnia.
La guarigione dalla depressione è un percorso lento e graduale. A seconda della gravità della malattia e del tipo di disturbo, il processo di ripresa può richiedere diverso tempo. La cura, purtroppo, non segue un percorso lineare, ma è costellata da molte ricadute. Infatti, ogni 3 passi avanti se ne fanno 2 indietro, ma non c’è da preoccuparsi. Se il paziente viene seguito da uno specialista e il soggetto si impegna a rispettare la terapia assegnatagli, noterà dei miglioramenti, seppur lievi, nel giro di qualche settimana. Inizierà a sentirsi leggermente meglio e presenterà un blando innalzamento del tono dell’umore.
La volontà di guarire è la componente che può davvero fare la differenza durante il processo di cura. Solo quando il paziente avrà abbandonato l’idea di rifiuto e avrà mostrato la volontà di uscire dal suddetto stato riuscirà a fare dei passi avanti. È bene ricordare che la depressione è una malattia complessa e che la guarigione può essere difficile, ma non impossibile. Con il giusto trattamento, tale disturbo è curabile. A fare la differenza sul risultato finale, però, è la tempestività d’azione. Per tale motivo, è necessario riconoscere e accettare di avere un problema il prima possibile, in modo da poterlo affrontare nelle sue prime fasi.
Innanzitutto, in caso di depressione, è fondamentale cercare aiuto. Prima viene effettuata la corretta diagnosi, maggiori saranno le possibilità di buona risoluzione senza conseguenze o strascichi significativi.
In genere, inizialmente, è opportuno rivolgersi al proprio medico di base che può consigliare un primo approccio per far regredire i sintomi spontaneamente.
Se il disturbo fosse già avviato da tempo, invece, è necessario prenotare una visita con il neurologo o lo psichiatra. Questi esperti saranno in grado di determinare il tipo specifico di disturbo e procedere con il trattamento più opportuno.
Si consiglia, inoltre, di iniziare a frequentare uno psicologo o uno psicoterapeuta. Queste figure aiutano ad indagare la causa scatenante della depressione e indirizzano il paziente verso la via della guarigione, attraverso trattamenti appositi volti a modificare e correggere i percorsi mentali che conducono al disturbo, senza che vengano prescritti dei farmaci.
Vi sono, invece, alcuni comportamenti da NON fare in caso di depressione, quali:
- Trascurare il disturbo;
- Interrompere la terapia prescritta dal medico, sia essa farmacologica, comportamentale o di supporto;
- Non rivolgersi al medico;
- Sottovalutare i sintomi e il malumore per molto tempo;
- Interrompere la maggior parte delle attività (hobby, lavoro, sport, rapporti sociali ecc.);
- Trascurare il sonno o la dieta;
- Isolarsi;
- Continuare a pensare al passato o al futuro;
- Abusare di sostanze psicotrope;
- Tendere all’autolesionismo.
Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.
FAQs
È possibile vincere la depressione senza psicofarmaci?
Assolutamente sì. Se la malattia non è troppo grave, è possibile guarire grazie alla psicoterapia. In altri casi, invece, il trattamento farmacologico si rivela necessario.
Come combattere la depressione da soli?
Non è consigliabile contrastare la depressione da soli. È necessario rivolgersi ad un medico per poter ottenere la diagnosi del tipo specifico di disturbo e, di conseguenza, il trattamento più adeguato.
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