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Modificato e recensito medico da THE BALANCE Squadra
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Amare ed essere amati è, probabilmente, una delle esperienze più autentiche che l’essere umano vive nel corso della propria vita. Tuttavia, tra un amore sano e l’ossessione per una persona vi è un confine sottile. Infatti, quando l’amore e il soggetto del nostro amore diventano un pensiero fisso, intrusivo e distruttivo, questo si trasforma in vera e propria ossessione. In questi casi, è importante riconoscere di avere un problema e rivolgersi ad uno psicologo in cerca di aiuto. Continua a leggere per approfondire.

Essere ossessionati da una persona significa che la persona in questione è diventata un pensiero fisso, intrusivo e incontrollabile. Tali pensieri e i comportamenti ad essi connessi possono causare importanti disagi al soggetto ossessivo, al partner o alla persona oggetto dell’ossessione.

L’ossessione per una persona può essere divisa in due macroaree:

  • Ossessione all’interno della coppia: per esempio, il comportamento ossessivo può derivare dalla gelosia provata per il proprio partner. In dosi minime, è del tutto normale. Ma quando la gelosia diventa ossessiva, è il caso di preoccuparsi. Spesso, non è legata ai comportamenti del partner, come dei tradimenti precedenti, ma è frutto della mente del soggetto ossessivo. Nella maggior parte dei casi, si presenta anche se non vi sono mai stati episodi di infedeltà da parte del partner. Le cause di tali atteggiamenti possono risiedere nel passato del soggetto o addirittura risalire alla sua infanzia.
  • Ossessione fuori dalla coppia: in questi casi, il soggetto manifesta comportamenti ossessivi nei confronti di una persona che non conosce a fondo o che comunque non è il suo partner. Non si tratta di un semplice interessamento verso una persona che si vorrebbe conoscere. Questo sarebbe del tutto normale. Diventa, invece, un’ossessione quando tale pensiero compromette il normale svolgimento delle proprie attività quotidiane o quando il soggetto ossessivo modifica le proprie abitudini al fine di incontrare la persona in questione. L’individuo può arrivare a desiderarla ardentemente, non pensare ad altro che a lei, controllare in maniera maniacale i suoi profili social o, addirittura, cominciare a seguirla per vedere dove lavora o dove abita.

Non sono ancora del tutto chiare le cause che portano un soggetto a sviluppare un’ossessione per un’altra persona, in quanto può essere attribuibile a vari fattori. Spesso, può essere dovuta alla scarsa autostima del soggetto, a esperienze di rifiuto passate, al bisogno continuo di attenzioni e rassicurazioni, alla paura di perdere il proprio partner o sentirsi abbandonati e quant’altro. In questi casi, all’interno della coppia, si può parlare di dipendenza affettiva, ossia quando il soggetto annulla il proprio essere, trasformando l’amore in un’ossessione per il partner.

Spesso, questo tipo di ossessione può instaurarsi a causa di un partner sfuggente, che di conseguenza diventa un pensiero fisso per il soggetto ossessivo, nel tentativo di ottenere una conferma dei suoi sentimenti. In altri casi, invece, la dipendenza affettiva che si tramuta in ossessione non è da attribuirsi al partner, ma al soggetto stesso. Le cause di quest’ossessione sono da ricercarsi nei suoi trascorsi. Alla base, infatti, vi è sempre una mancanza di fiducia in sé stessi che spinge il soggetto a dubitare dell’altro, innescando così una serie di pensieri fissi ed ossessivi che finiscono per distruggere la relazione, ma anche la persona stessa.

Anche per quanto riguarda un soggetto che si ossessiona di una persona che non lo vuole possono esserci molteplici cause. In particolare, può esserci una connessione con la reazione del cervello al rifiuto. Il rifiuto romantico, infatti, sembra attivare quelle aree del cervello coinvolte nella motivazione, ricompensa e dipendenza. Questo si traduce in un aumento di desiderio e interesse verso la persona che l’ha rifiutata.

Un altro fattore che potrebbe contribuire allo sviluppo di un’ossessione di questo tipo potrebbe essere legato al valore percepito dell’altra persona. Quando una persona non ci vuole, il suo valore aumenta. Nella mente del soggetto ossessivo, quindi, si instaura il meccanismo di volerla a tutti i costi, perché “irraggiungibile”.

Un’altra componente in gioco è la personalità del soggetto ossessivo. In tal caso, si può parlare di personalità dipendenti, in quanto il soggetto sviluppa una certa dipendenza verso la persona che l’ha rifiutato. Si innestano nella sua mente pensieri fissi e ossessivi su ciò che avrebbe potuto essere, per esempio, ma che non sarà mai.

Infine, anche lo stile di attaccamento (ossia il legame affettivo che il bambino instaura con la propria figura di riferimento – caregiver) del soggetto ossessivo può influenzare l’ossessione verso una persona che non lo vuole. A causa di rifiuti emotivi vissuti durante la propria infanzia, per esempio da parte del padre o della madre, il soggetto può inconsapevolmente ricercare persone e situazioni che gli causino dolore, nella speranza stavolta di cambiarne l’esito.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

Essere ossessionati da una persona può comprendere i seguenti sintomi:

  • Essere possessivi nei confronti del partner;
  • Bisogno di controllare tutto;
  • Incapacità di gestire la propria gelosia;
  • Passare sempre più tempo con il partner a discapito della propria vita sociale e personale;
  • Concentrarsi solo sulla persona che è oggetto dell’ossessione;
  • Paura di restare soli, essere lasciati o dell’abbandono;
  • Avere una bassa autostima;
  • Avere bisogno di continue rassicurazioni e conferme;
  • Chiamare o mandare messaggi in continuazione alla persona oggetto dell’ossessione;
  • Difficoltà a concentrarsi sul lavoro o su altre sfere della propria vita, a causa della continua ossessione verso il partner;
  • Bisogno ossessivo di sapere dove è o cosa fa il partner;
  • Controllare maniacalmente i profili social della persona oggetto dell’ossessione;
  • Fare appostamenti nel tentativo di incontrare la persona;
  • Seguire la persona oggetto dell’ossessione.

Disclaimer: l’elenco proposto non è da considerarsi esaustivo.

Quando l’amore è smosso da un desiderio maniacale di possedere il partner, si sviluppa una vera e propria ossessione nei suoi confronti. Tali comportamenti possono manifestarsi non solo all’interno di una relazione di coppia, ma anche nei confronti di una persona estranea, che probabilmente vediamo spesso, ma con cui non abbiamo mai parlato.

Le relazioni ossessive hanno solitamente 4 fasi cicliche e ricorrenti:

  • Fase dell’attrazione: è la fase iniziale ed è caratterizzata da un’irrefrenabile attrazione del soggetto ossessivo verso un’altra persona. I comportamenti ossessivi più comuni in questa fase comprendono:
    • Attrazione e forte interesse già dal primo incontro;
    • Immediato desiderio di iniziare un rapporto affettivo, senza sapere se si è realmente compatibili o meno;
    • Forte interesse per il lato fisico e l’aspetto esteriore della persona, anziché per il suo carattere o personalità;
    • Fantasie irrealistiche su una possibile relazione amorosa e idealizzazione della persona;
    • Manifestazione di desiderio di controllo della persona oggetto dell’ossessione.
  • Fase ansiosa: in questa fase entrambi i partner hanno intenzione di impegnarsi in una relazione amorosa. In realtà, tra i due, quello più disposto ad instaurare un rapporto è il soggetto ossessivo. I comportamenti ossessivi in questo caso riguardano:
    • Credere senza motivo che il partner non sia fedele;
    • Aumento dei comportamenti di controllo ossessivo del partner;
    • Eccessiva paura dell’abbandono;
    • Bisogno irrefrenabile di restare in continuo contatto col partner;
    • Eccessive e numerose dimostrazioni d’amore;
    • Sentimenti di diffidenza nei confronti del partner, con conseguente tensione, risentimento e depressione.
  • Fase ossessiva: il soggetto ossessivo mostra un attaccamento malsano nei confronti del partner. In questa fase, i comportamenti ossessivi di controllo aumentano a dismisura, fino a diventare insopportabili per il partner, che in genere chiude il rapporto. Tali comportamenti includono:
    • Accusare il partner di non essere sincero e di dire bugie in continuazione (a causa della paura dell’abbandono da parte del soggetto ossessivo);
    • Attuare comportamenti compulsivi, come chiamare in continuazione il partner, farsi trovare sotto casa o sul posto di lavoro per controllarlo;
    • Usare tattiche di manipolazione psicologica per far sentire in colpa il partner.
  • Fase distruttiva: in questa fase si assiste alla chiusura del rapporto da parte del partner. Il soggetto ossessivo sprofonda, quindi, in una grave depressione, manifestando:
    • Profonda depressione con senso di vuoto;
    • Calo drastico e improvviso dell’autostima;
    • Senso di colpa estremo e odio verso sé stesso;
    • Sentimenti di rabbia e di vendetta nei confronti del partner che ha chiuso la relazione;
    • Negazione della rottura e dei comportamenti portati avanti dal soggetto ossessivo nel corso della relazione (gli stessi che hanno condotto alla chiusura del rapporto);
    • Tentativi di recuperare la relazione e promesse di cambiamento;
    • Uso di droghe, alcol, sesso o cibo per colmare il dolore emotivo causato dalla perdita del partner.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono necessariamente esaustive.

I soggetti che sviluppano un’ossessione per una persona, all’interno di una relazione amorosa o non, sono in genere insicuri e gelosi. Questi individui, solitamente, hanno una bassa autostima e hanno vissuto esperienze dolorose durante l’infanzia, come la mancanza di affetto da parte di uno dei genitori. Queste sofferenze li hanno segnati a tal punto da lasciargli un profondo vuoto emotivo, che in età adulta cercano di colmare con relazioni malsane e con l’irrefrenabile bisogno di controllare il partner.

Un soggetto che ha relazioni ossessive non migliora col tempo. In genere, chiuso un rapporto, cerca un nuovo partner con cui attuare le stesse dinamiche malsane. In questi casi, è necessario andare all’origine del problema e indagare la causa dell’attaccamento ossessivo, che come già accennato, solitamente, risale all’infanzia.

Liberarsi da un’ossessione può risultare davvero difficile, in quanto i pensieri ossessivi possono essere intrusivi e, talvolta, invalidanti. Per questo, è necessario rivolgersi a psicologi che trattano questo tipo di problematica. Tuttavia, è possibile adottare alcuni accorgimenti, per gestire i pensieri e i comportamenti ossessivi, come:

  • Cercare di evitare i fattori scatenanti: è opportuno individuare le situazioni che innescano i pensieri ossessivi ed evitarle il più possibile.
  • Cercare di reindirizzare i pensieri verso qualcos’altro: quando ti accorgi di essere finito nel vortice dei pensieri e dei comportamenti ossessivi, fermati e sforzati di pensare ad altro. Prova a concentrarti su ciò che ti circonda.
  • Cercare di tenere la mente occupata: distraiti facendo qualcosa che ti piace, come leggere un libro o suonare uno strumento.
  • Provare a scrivere i pensieri ossessivi su un foglio: concentrati sul fatto che li stai scrivendo per rimuoverli dalla tua mente. Non li hai scritti per rimuginarci sopra o per rileggerli. Per aiutarti ad eliminarli, prova a strappare il foglio.
  • Provare tecniche di rilassamento e meditazione: aiutano a riprendere il controllo quando senti che lo stai perdendo. Puoi eseguirle con un maestro o anche da solo se sai padroneggiarle.
  • Uscire con i tuoi amici o familiari: se hai diminuito le frequentazioni a causa della tua ossessione, recuperare questi rapporti può aiutarti a distrarti e a pensare ad altro.
  • Parlarne con una persona cara: può aiutarti a sfogarti e a liberarti del peso che porti dentro. Tuttavia, se l’ossessione è grave, è il caso di rivolgersi ad uno psicologo per intraprendere un percorso terapeutico.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive e non intendono in alcun modo sostituirsi al parere medico.

Superare l’ossessione per una persona che non ti vuole è fondamentale per andare avanti con la tua vita. Accettare e superare il rifiuto può essere faticoso, ma te lo devi. Non è sano sprecare le proprie energie dietro ad una persona impegnata o non interessata a noi. Inoltre, la tua vita ne risentirebbe notevolmente. Per cui:

  • Controlla i tuoi pensieri: ogniqualvolta senti che ti stai fissando sulla persona che non ti vuole, prendine coscienza e cerca di reindirizzare i tuoi pensieri. Svolgi attività che ti aiutano a distrarti, come ascoltare la musica, leggere o eseguire un lavoro di precisione.
  • Evita i fattori scatenanti: prova a limitare l’uso dei social se, per esempio, ti fissi per ore e ore sui suoi profili. Può essere utile fissare un limite di tempo per usare i social. Questo ti aiuterà a concentrarti sulle tue cose, piuttosto che sbirciare il profilo della persona che non ti vuole.
  • Tieni un diario: può aiutarti a sfogare i tuoi pensieri ossessivi e negativi. Scrivendoli su carta, li lascerai andare.
  • Prenditi del tempo: non uscirai dalla tua ossessione dall’oggi al domani. Hai bisogno del tuo tempo per riuscire a superare il rifiuto e il dolore ad esso collegato. Se così non fosse, rivolgiti ad uno psicologo. Insieme indagherete le cause della tua ossessione e attraverso la psicoterapia potrai trasformare i pensieri ossessivi in pensieri sani e funzionali.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive e non intendono in alcun modo sostituirsi al parere medico.

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