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Modificato e recensito medico da THE BALANCE Squadra
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L’eroina è una sostanza stupefacente, che deriva dalla morfina. Gli effetti della sostanza sono molteplici e includono: iniziale euforia, sedazione, rilassamento, attenuazione del dolore e quant’altro. Nonostante i primi sintomi sembrino all’apparenza positivi, l’eroina nasconde molte insidie. Non solo provoca una lunga serie di effetti collaterali pericolosi (a breve e a lungo termine) per la persona, ma causa anche lo sviluppo di una dipendenza fisica e psicologica, di cui è difficile liberarsi. Continua a leggere l’articolo per scoprire cos’è l’eroina, qual è il suo meccanismo d’azione, quali sono gli effetti avversi del suo consumo e quali sono i trattamenti di disintossicazione e di riabilitazione disponibili.

L’eroina è un potente oppioide semisintetico derivato dalla morfina, un alcaloide naturale estratto dai papaveri da oppio. Il principio attivo dell’eroina è la diacetilmorfina. Essa deriva dalla morfina attraverso un processo di acetilazione. Alcune fasi della sua lavorazione le permettono di attraversare più facilmente la barriera emato-encefalica e di raggiungere il sistema nervoso centrale (SNC).

L’eroina, essendo una forma modificata della morfina, è in grado di produrre effetti analgesici ed euforici molto più intensi rispetto alla sostanza di origine. È importante sottolineare che l’uso dell’eroina è associato a gravi rischi per la salute. Infatti, la dipendenza da questa sostanza può portare a devastanti conseguenze fisiche e psicologiche, richiedendo così un intervento professionale mirato per il recupero.

L’eroina è una droga molto potente e il suo impatto sul corpo e sulla mente è immediato e intenso. Infatti, già dalla prima assunzione, si verificano importanti cambiamenti nella chimica dell’organismo. Come già accennato, una volta assunta, la sostanza supera facilmente la barriera emato-encefalica e raggiunge il cervello, legandosi ai recettori oppioidi di tipo μ (mu). Tale interazione scatena una serie di effetti che vanno ben oltre la semplice sensazione di euforia. In particolare:

  • Sensazioni immediate:
    • Euforia intensa: si tratta di un’intensa sensazione di benessere e piacere che può essere descritta come un “calore avvolgente” che pervade il corpo;
    • Rilassamento muscolare: l’eroina agisce come un potente analgesico, portando a un rilassamento muscolare profondo e a una sensazione di peso corporeo ridotto.
  • Effetti fisici:
    • Depressione del sistema nervoso centrale: l’eroina deprime il SNC, rallentando le funzioni vitali, come la frequenza respiratoria e cardiaca;
    • Pupille contratte: le pupille si contraggono notevolmente, dando uno degli indicatori fisici dell’uso di eroina.
  • Sensazioni cognitive e psicologiche:
    • Stato di intorpidimento: molti consumatori descrivono uno stato di intorpidimento emotivo, in cui le preoccupazioni e le ansie sembrano svanire temporaneamente;
    • Distacco dalla realtà: l’eroina può indurre una sensazione di distacco dalla realtà, creando un’illusione di isolamento emotivo.

Nonostante la sensazione iniziale di benessere, l’uso di eroina comporta rischi significativi per l’incolumità del soggetto, tra cui il rapido sviluppo di una dipendenza, la depressione respiratoria (che può portare al coma o alla morte) e un aumento delle probabilità di overdose.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

A proposito degli effetti indotti dall’eroina, è possibile distinguerne due tipi:

  • Effetti a breve termine, quali:
    • Secchezza delle fauci;
    • Arrossamento e calore della pelle;
    • Sensazione di pesante a braccia e gambe;
    • Nausea e vomito;
    • Forte prurito;
    • Funzionamento mentale offuscato;
    • Stato di coscienza alterato.
  • Effetti a lungo termine, come:
    • Insonnia e disturbi del sonno;
    • Danno alle vene, per coloro che si iniettano la sostanza;
    • Infezione del rivestimento cardiaco e delle valvole;
    • Ascessi e altri problemi dentali;
    • Stitichezza e crampi allo stomaco;
    • Patologie epatiche e renali;
    • Complicazioni polmonari;
    • Disturbi mentali, come la depressione, gli sbalzi d’umore o il disturbo antisociale di personalità;
    • Gravi infezioni del sangue;
    • Disfunzione erettile e calo della libido (negli uomini);
    • Tolleranza e dipendenza;
    • Infezioni trasmesse per via ematica, come l’epatite e l’HIV;
    • Alterazione del ciclo mestruale e della fertilità (nelle donne).

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

Quando l’eroina raggiunge il cervello, vengono innescati una serie di cambiamenti neurochimici che alimentano la dipendenza e gli impatti sulla salute mentale. Come già accennato, l’eroina, essendo un agonista degli oppioidi, si lega ai recettori μ. Questa interazione causa diversi effetti neurochimici, quali:

  • Inibizione della neurotrasmissione: l’attivazione dei recettori μ inibisce la trasmissione neuronale, bloccando la liberazione di neurotrasmettitori, come la noradrenalina;
  • Aumento della produzione di dopamina: l’eroina stimola il rilascio di dopamina, un neurotrasmettitore legato alla sensazione di piacere e ricompensa, contribuendo così alla tipica sensazione di euforia;
  • Modulazione del dolore: l’agonismo dei recettori oppioidi modula la percezione del dolore, riducendo la trasmissione di segnali dolorosi al cervello.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

L’eroina, nota per il suo impatto devastante, induce una vasta gamma di effetti collaterali. È bene ricordare che essi non si manifestano in tutti i soggetti allo stesso modo. In linea generale, l’eroina può comportare effetti avversi a livello fisico, psicologico, cognitivo e comportamentale. In particolare:

  • Effetti fisici:
    • Depressione respiratoria: si tratta di uno degli effetti più pericolosi dell’eroina, che può portare a ipossia e, nel peggiore dei casi, al coma o alla morte;
    • Nausea e vomito: l’uso di eroina è spesso associato a disturbi gastrointestinali, inclusa la nausea persistente e il vomito;
    • Danno vascolare: l’eroina può danneggiare gravemente i vasi sanguigni, portando a condizioni come trombosi venosa profonda ed endocardite.
  • Effetti psicologici:
    • Euforia intensa: uno degli effetti immediati dell’eroina è un senso profondo di euforia, spesso accompagnato da una sensazione di distacco dalla realtà;
    • Depressione: al termine dell’effetto, il consumatore può sperimentare intensi sentimenti depressivi, che alimentano così il desiderio di ricorrere nuovamente alla sostanza;
    • Sbalzi d’umore: l’eroina può innescare rapidi cambiamenti dell’umore, oscillando tra estremi di felicità e disperazione.
  • Effetti cognitivi:
    • Confusione mentale: l’uso prolungato può causare confusione mentale e compromettere la capacità di concentrazione e di elaborazione delle informazioni;
    • Difficoltà di apprendimento: gli effetti dell’eroina sul cervello possono ostacolare il processo di apprendimento e alterare le funzionalità della memoria a breve termine;
    • Alterazione della percezione: il consumatore può notare un’alterazione della percezione del tempo e avere la sensazione che le ore si dilatino.
  • Effetti comportamentali:
    • Isolamento sociale: l’eroina può portare a un progressivo isolamento sociale, poiché l’individuo spesso preferisce la compagnia della droga rispetto a quella delle persone. Si nota anche un significativo cambio di amicizie nei consumatori, i quali si circondano di altre persone che consumano la sostanza;
    • Ricerca costante della sostanza: tale comportamento può sfociare in atteggiamenti ossessivi e compulsivi, nel tentativo di reperirsi la droga, mettendo in secondo piano qualsiasi altra priorità della vita del soggetto, come relazioni sociali, famiglia, lavoro e quant’altro;
    • Comportamenti a rischio: i soggetti che assumono eroina tendono a commettere atti illeciti per finanziare la propria dipendenza, come il furto. Inoltre, è possibile che si impegnino in comportamenti sessuali promiscui o a rischio.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

Come si evince dall’articolo, l’eroina crea una forte dipendenza, sia fisica che psicologica. Tale condizione può svilupparsi nel giro di poco, in quanto gli effetti della sostanza tendono a diminuire col tempo (tolleranza). Il soggetto, quindi, è portato a consumarne quantità sempre maggiori per ottenere i medesimi effetti che aveva durante le prime assunzioni. È proprio qui che si instaura il circolo vizioso della dipendenza e, nel momento in cui l’individuo prova a sospendere l’uso della sostanza, si ritrova a dover far fronte ai sintomi di astinenza. Tra i segni che ci aiutano a riconoscere un soggetto dipendente da eroina, è possibile menzionare:

  • Deterioramento delle relazioni interpersonali;
  • Isolamento sociale;
  • Aumento della dose;
  • Cambiamento di interessi nelle attività quotidiane;
  • Indifferenza nei confronti dell’igiene personale, del proprio aspetto o della propria salute;
  • Importanti cambiamenti nel peso corporeo;
  • Pupille contratte;
  • Segni di iniezione;
  • Gravi oscillazioni dell’umore;
  • Comportamenti anomali;
  • Continua ricerca della sostanza;
  • Problemi personali, sociali, lavorativi e finanziari.

Riconoscere questi segnali è fondamentale per intervenire tempestivamente e offrire supporto a chi lotta contro la dipendenza da eroina. Il percorso verso la guarigione richiede un approccio integrato che consideri sia gli aspetti fisici che quelli psicologici della dipendenza.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

La crisi di astinenza rappresenta uno dei momenti più difficili per chi lotta contro la dipendenza da eroina. Questo processo, caratterizzato da una serie di sintomi sia fisici che psicologici, si manifesta quando l’organismo, ormai dipendente dalla sostanza, inizia a reagire alla sua mancanza. In particolare, si verifica quando il soggetto interrompe bruscamente e improvvisamente l’utilizzo della sostanza, dopo un periodo di assunzione regolare. In genere, la sintomatologia insorge a distanza di poche ore dall’ultima dose e raggiunge il suo picco entro 1 o 2 giorni.

 I sintomi della crisi d’astinenza di un eroinomane possono includere:

  • Dolori muscolari e articolari;
  • Febbre e brividi;
  • Disturbo gastrointestinali, come nausea, vomito, diarrea e crampi addominali;
  • Sudorazione eccessiva;
  • Pupille dilatate;
  • Aumento della frequenza cardiaca e palpitazioni;
  • Ansia, agitazione e irritabilità;
  • Depressione;
  • Insonnia e altri disturbi del sonno;
  • Craving, ossia desiderio irrefrenabile di consumare la sostanza;
  • Perdita di appetito;
  • Vampate di caldo;
  • Confusione mentale;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Problemi di memoria e ridotta capacità di apprendimento;
  • Isolamento sociale.

La crisi di astinenza è un periodo estremamente difficile, sia fisicamente che mentalmente, che richiede un supporto medico e psicologico adeguato. Questi individui, spesso, trovano beneficio nelle strutture di riabilitazione e nei programmi di trattamento che possono aiutarli ad affrontare e superare questa fase critica verso la via del recupero.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi necessariamente esaustive.

Uscire dall’eroina da soli è un percorso arduo, che gli esperti sconsigliano, in quanto caratterizzato da sfide significative e rischi molto elevati. Per esempio, la gestione dell’astinenza senza l’ausilio di professionisti può essere estremamente difficile. Infatti, il supporto di specialisti (medici, psicologi, psicoterapeuti e quant’altro) è cruciale per affrontare in modo sicuro il periodo di astinenza e prevenire eventuali ricadute future. Detto ciò, è possibile attuare determinati accorgimenti al fine di promuovere un percorso di recupero efficace, quali:

  • Affidarsi a una rete di supporto: oltre all’aiuto professionale, coinvolgere amici, familiari o membri della comunità nella propria lotta può fornire un supporto emotivo prezioso;
  • Praticare le tecniche di rilassamento: come la meditazione o la respirazione profonda, possono aiutare a gestire l’ansia e alcuni sintomi d’astinenza, nonché a promuovere uno stato mentale più calmo ed equilibrato;
  • Distrazione positiva: trovare attività alternative e interessi che possano distrarre dalla tentazione di consumare eroina è essenziale. Attività come l’esercizio fisico, l’arte o il volontariato possono contribuire a riempire il vuoto lasciato dalla droga;
  • Stabilire degli obiettivi realistici a breve e a lungo termine: contribuisce a dare un senso di struttura e realizzazione. Lavorare verso piccoli successi può aiutare a mantenere alta la motivazione.
  • Mantenere uno stile di vita sano: fare esercizio fisico regolare, dormire a sufficienza e seguire una dieta varia ed equilibrata aiutano l’organismo a mantenersi in forze, nonché contribuiscono al benessere psicologico;
  • Monitorare i propri progressi: tenere un diario del proprio percorso di recupero può essere utile per riflettere sui progressi compiuti e identificare eventuali situazioni che potrebbero portare a ricadute.

Disclaimer: le informazioni fornite sono solo a titolo informativo. Si raccomanda vivamente di affidarsi al supporto di specialisti per disintossicarsi dalla sostanza.

Il percorso per liberarsi dalla dipendenza da eroina richiede un approccio completo, multidisciplinare e personalizzato. Sono disponibili diversi trattamenti, ma è fondamentale scegliere quelli che rispondono alle specifiche esigenze dell’individuo. Dopo una valutazione iniziale, in genere, il soggetto viene sottoposto alla disintossicazione, per eliminare i residui della sostanza dall’organismo. Successivamente, i medici affiancano il paziente nella gestione del periodo di astinenza. In questa fase, il soggetto può essere sottoposto a terapia farmacologica per attenuare i sintomi di astinenza. Dopodiché, il paziente riceverà un trattamento a lungo termine, che può coinvolgere terapie comportamentali, farmacologiche e supporto continuo. In particolare, alcune di esse includono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale: si basa sull’identificazione di schemi di pensiero disfunzionali e comportamento negativi legati all’uso di sostanze, per poi trasformarli in altri più sani e adattivi;
  • Terapia di gruppo: la condivisione delle proprie problematiche con altre persone che soffrono del medesimo disturbo può aiutare il paziente ad affrontare il percorso di recupero in modo più efficace e a trovare nuove strategie di coping da attuare nella quotidianità;
  • Terapia farmacologica: l’uso di farmaci può aiutare a gestire i sintomi di astinenza e ridurre i desideri per l’eroina. Inoltre, alcuni medicinali possono essere impiegati per la terapia di mantenimento e per prevenire le ricadute;
  • Psicoeducazione: aiuta i familiari ad acquisire maggiore consapevolezza circa la dipendenza da eroina. Inoltre, li aiuta a capire come essere d’aiuto al proprio caro durante il percorso di recupero.

Infine, ricordiamo che i soggetti dipendenti da eroina o altre sostanze stupefacenti possono beneficiare di programmi residenziali, che prevedono soggiorni prolungati in strutture apposite. Le Comunità offrono un ambiente strutturato e di supporto, che permette agli individui di concentrarsi completamente sul proprio recupero. Tali programmi sono volti al completo recupero dalla sostanza, nonché alla riabilitazione sociale del soggetto.

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