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La depressione è una patologia psichiatrica molto complessa, che altera i normali livelli di energia e dell’umore del paziente. Esistono diversi tipi di depressione, ognuno di essi è caratterizzato da sintomi e dinamiche particolari. Tale disturbo può essere causato da una serie di fattori, tra cui genetici, ambientali, sociali, psicologici e biologici. Prendersi cura della propria salute mentale è di fondamentale importanza. Per questo motivo, è necessario non trascurarla e rivolgersi ad un medico o uno psicologo al primo segno di depressione. Prima si chiede aiuto, più sarà facile combatterla.

La depressione è una malattia psichiatrica che può colpire persone di tutte le età e di ambo i sessi. Tale patologia si manifesta non solo con sintomi psichici, ma anche con disturbi comportamentali e fisici. In particolare, è caratterizzata da un tono dell’umore molto basso, rallentamento psicomotorio, carenza di interesse o di piacere nelle varie attività, segni somatici e organici, come insonnia, inappetenza, calo della libido, dimagrimento, mal di testa e quant’altro. A ciò si aggiungono anche scarsa autostima, difficoltà di concentrazione, problemi di memoria, tendenza all’isolamento e propensione al pianto.

I tipi principali di depressione sono sostanzialmente tre:

Depressione maggiore: è la forma più diffusa al mondo e colpisce, in genere, il 25% delle donne e il 12% degli uomini. Si pensa che questa differenza sia data dalla maggiore propensione della popolazione femminile ad interiorizzare il dolore. La depressione maggiore implica la comparsa di diversi sintomi che, combinandosi tra loro, compromettono il normale svolgimento della vita del paziente. In particolare, la sintomatologia influenza varie aree, come la capacità di lavorare, di mangiare, di studiare, di dormire o di divertirsi. Tale forma può colpire una sola volta nella vita oppure presentarsi frequentemente. In questo ultimo caso, viene definita “depressione maggiore ricorrente”.

I sintomi principali possono includere:

o   Tristezza e cattivo umore per la maggior parte della giornata;

o   Inappetenza;

o   Mancanza di interesse verso le attività che, in condizioni ottimali, generano piacere;

o   Stanchezza;

o   Mancanza di energia;

o   Senso di colpa e sensazione di non valere niente;

o   Desiderio ricorrente di morte.

Distimia: anche definitiva “depressione lieve/minore” o “depressione cronica”, presenta sintomi più lievi, ma duraturi che non impediscono di svolgere le normali attività quotidiane. Questi pazienti possono soffrire anche di episodi di depressione maggiore diverse volte nella vita. Il soggetto è affetto da problematiche di tipo narcisistico, come dipendenza, angoscia, svalutazione di sé, senso di colpa o ambivalenza. Inoltre, risulta spesso teso, sarcastico, nichilista, meditabondo, esigente e resistente nei confronti di interventi terapeutici. In genere, questi pazienti non manifestano sintomi psicotici. 

La sintomatologia della distimia, di solito, comprende:

o   Inappetenza;

o   Disturbi del sonno;

o   Scarsa autostima;

o   Perdita di energia;

o   Rallentamento psicomotorio;

o   Scarso desiderio sessuale o calo della libido;

o   Preoccupazione ossessiva per i problemi di salute;

o   Rendimento scolastico o lavorativo scadente;

o   Difficoltà di concentrazione.

Disturbo bipolare: anche conosciuto come “depressione bipolare”, “bipolarismo” o “psicosi maniaco depressiva”, è caratterizzato dall’alternanza di episodi depressivi e fasi maniacali o ipomaniacali. Durante il periodo depressivo, il soggetto soffre di umore molto basso, sensazione di non trovare più piacere nelle attività che prima davano gioia, tristezza generale, inappetenza, disturbi del sonno, capacità di concentrazione alterata, scarsa memoria e pensieri suicidi. Nella fase maniacale, invece, il soggetto si sente onnipotente, è eccessivamente ottimista ed euforico. Ha talmente tanta energia da non sentire il bisogno di mangiare o dormire. Inoltre, l’individuo tende ad adottare comportamenti impulsivi e spesso pericolosi. Durante questi episodi, la persona difficilmente riesce a controllare i propri impulsi, sfociando così nel gioco d’azzardo, nello shopping compulsivo o nell’abuso di sostanze stupefacenti o alcolici. 

Esistono diversi tipi di depressione bipolare, quali:

o   Disturbo bipolare di tipo I: si manifesta almeno un episodio di mania alternato a periodi depressivi;

o   Disturbo bipolare di tipo II: caratterizzato da stati di ipomania ed episodi depressivi;

o   Disturbo ciclotimico o ciclotimia: dura almeno 2 anni ed è caratterizzato da lievi e moderati periodi depressivi che si alternano a episodi ipomaniacali.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.

Oltre a quelle principali appena menzionate, è possibile distinguere le varie forme di depressione più nel dettaglio:

  • Depressione mascherata: è caratterizzata da sintomi somatici, quali disturbi gastrointestinali (come crampi addominali e diarrea), cardiaci (ad esempio, palpitazioni) e respiratori (come difficoltà di respirazione o respiro affannoso).
  • Depressione ansiosa: si manifesta attraverso i sintomi tipici dell’ansia, come attacchi di panico e agitazione. Nei soggetti ipocondriaci, il malato ha paura di soffrire di una malattia. Nei casi più gravi, l’individuo è ad alto rischio di suicidio.
  • Depressione atipica: tende a peggiorare verso la sera ed è caratterizzata da attacchi di panico, ipersonnia, sonnolenza continua durante il giorno, iperfagia, aumento di peso, irritabilità e forte sensibilità al giudizio degli altri.
    • Disforia isteroide: è un tipo di depressione atipica che interessa principalmente le donne che tendono a preoccuparsi eccessivamente per il giudizio altrui, che si sentono spesso frustrate, che hanno difficoltà a tollerare i contrasti interpersonali e che drammatizzano il rifiuto (spesso in ambito sentimentale). Tali soggetti presentano un’alterazione del sistema del piacere, in quanto non riescono a provarlo in maniera attiva, ma in genere solo dopo essere stati influenzati da altri.

Le persone affette da disforia isteroide manifestano una risposta emotiva eccessiva agli stimoli ambientali:

  • In caso di eventi negativi, presentano depressione dell’umore, tendenza al suicidio, forte astenia, abuso di alcol e bisogno di restare a letto in uno stato di torpore;
  • In caso di eventi positivi, presentano gioia, contentezza o addirittura euforia e sono particolarmente energici, attivi e dinamici, talvolta impulsivi.
  • Depressione agitata: si manifesta attraverso una forte agitazione psicomotoria, irritabilità, incapacità di rilassarsi, irrequietezza e tentativi di suicidio. Altri sintomi possono essere: tensione, parlare in modo concitato, contorsioni, movimenti continui del tronco e degli altri, incapacità a stare seduti, insonnia e iporessia. Talvolta, possono manifestarsi anche rabbia e malumore. In alcuni casi, questo tipo di depressione insorge dopo aver interrotto bruscamente il trattamento farmacologico con le benzodiazepine.
  • Depressione con manifestazioni psicotiche o episodio depressivo con sintomi psicotici: è caratterizzata da deliri, allucinazioni e sintomi depressivi. Visto l’elevato rischio di suicidio, questo tipo di patologia richiede, nella maggior parte dei casi, l’ospedalizzazione del paziente.
  • Depressione amenziale: è caratterizzata anche da disturbi organici, che colpiscono vari organi, tra cui il cervello e il cuore, o che hanno a che fare con le infezioni. Questi sintomi combinati possono comportare un rallentamento dell’attività psicomotoria. In particolare, il paziente non mangia, resta a letto immobile e manifesta confusione mentale, allucinazioni e alterazioni del ritmo sonno-veglia. Tale patologia, se non trattata adeguatamente e tempestivamente, può causare serie complicazioni, tra cui anche la morte.
  • Sindrome di Cotard: è una rara forma di depressione che, solitamente, colpisce gli anziani con problemi cerebrali o che hanno sofferto di episodi maniaco-depressivi. La patologia comporta ansia, depersonalizzazione affettiva e, talvolta, deliri nichilistici (il paziente crede di non avere più alcuni organi interni). Il soggetto, spesso, nega la propria esistenza o quella degli altri. Inoltre, manifesta idee di immortalità.
  • Depressione endogena o episodio depressivo con melanconia: è causata da fattori genetici, biologici o inconsci (presenti nella personalità del soggetto). In particolare, vi è una predisposizione ai disturbi dell’umore. La sintomatologia può comprendere incapacità di provare piacere, perdita di energia e di motivazione, rallentamento o agitazione psicomotoria, alterazione del sonno, inappetenza, calo ponderale o aumento di peso. D’altro canto, però, il soggetto è molto efficiente al lavoro: è una persona molto precisa, scrupolosa, metodica e possiede un forte senso del dovere. In genere, la sintomatologia si allevia alla sera.
  • Depressione reattiva: è causata da eventi fortemente dolorosi (lutto, divorzio, separazione, fallimento ecc.) ed è caratterizzata da debolezza emotiva, insonnia, tristezza costante. Solitamente, la reazione del soggetto è eccessiva rispetto all’evento scatenante.
  • Depressione secondaria: è scaturita da patologie organiche o da trattamenti farmacologici, come contraccettivi orali, androgeni, corticosteroidi e quant’altro. Tra le patologie responsabili dell’insorgenza di tale forma di depressione, è possibile menzionare la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, l’epilessia, i traumi cerebrali, l’ipotiroidismo, il morbo di Addison, la malattia di Cushing, l’HIV, la sifilide e alcuni tumori.
  • Depressione post-partum: si manifesta dopo circa un mese la nascita del bambino e la donna presenta fragilità emotiva, disorientamento, agitazione e deliri. Tale patologia può avere gravi conseguenze, tra cui l’infanticidio.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Alcune forme di depressione possono essere classificate in base all’età del paziente. In particolare, è possibile menzionare:

  • Depressione infantile: interessa i bambini di età inferiore ai 10 anni e comporta sintomi depressivi, isolamento, crisi di pianto senza un motivo apparente, bassa autostima, pensieri di morte e scarso interesse. A ciò si possono aggiungere sintomi somatici, come vomito, vertigini, ansia, paura, dolori addominali e allucinazioni uditive.
  • Depressione adolescenziale: colpisce gli adolescenti ed è caratterizzata da facile irritabilità umorale, sensazione di non essere capito o ascoltato, calo del rendimento scolastico, interruzione delle attività sociali. Il soggetto può far uso di droghe o di alcolici.
  • Depressione senile: interessa gli individui tra i 60 e i 70 anni e si manifesta attraverso ansia, agitazione, irritabilità, ipocondria e allucinazioni uditive. Questa forma di depressione viene aggravata dai normali disturbi che insorgono con l’invecchiamento, come problemi di memoria, rallentamento motorio, confusione mentale e disorientamento spazio-temporale.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.

La depressione patologica, solitamente, si sviluppa secondo diverse fasi, quali:

  • Primo stadio: l’origine della depressione

L’origine del disturbo, ossia ciò che causa la depressione, può essere dovuta a diversi fattori, quali:

o   Eventi fortemente negativi, come un lutto, un divorzio, una separazione e quant’altro;

o   Patologie di tipo fisico, neurologico od organico, quali l’epilessia, la fibromialgia, l’encefalopatia, l’artrite reumatoide, alcuni tipi di tumori, l’ictus, l’HIV, il morbo di Cushing, la malattia di Wilson, il lupus eritematoso sistemico, la sindrome da fatica cronica e la sclerosi multipla;

o   Utilizzo di farmaci per lunghi periodi di tempo;

o   Abuso di sostanze stupefacenti e la relativa astinenza;

o   Periodo in seguito al parto;

o   Fattori psicosociali, come lo stress;

o   Fattori ereditari;

o   Alternanza delle stagioni;

o   Stress cronico sul lavoro;

o   Disturbi psicologici;

o   Modificazioni nella produzione di ormoni da parte del cervello.

  • Secondo stadio: istituzione della depressione

La tristezza prolungata e ormai consolidata innesca l’instaurarsi della depressione, in quanto il soggetto è incapace ad affrontare la situazione che ha determinato il sentimento negativo. Il dolore emotivo genera pensieri negativi e spiacevoli sensazioni emotive e fisiche. Di conseguenza, il soggetto ha sempre meno voglia di svolgere le attività quotidiane. Questo conduce a uno stato di apatia, mancanza di motivazione, inibizione, che porta alla fase successiva della depressione.

  • Terzo stadio: inibizione comportamentale delle attività piacevoli

In questa fase, la persona non ha voglia di svolgere quelle attività che prima lo rendevano felice, come uscire con gli amici, fare sport, ascoltare musica e quant’altro. Il soggetto tende ad isolarsi e ad evitare le attività sociali. Tuttavia, continua a svolgere quelle obbligatorie, come lavorare, fare le faccende domestiche ecc.

  • Quarto stadio: inibizione comportamentale delle attività obbligatorie

In questa ultima fase, il paziente non solo smette di svolgere le attività piacevoli, ma anche quelle necessarie e obbligatorie per vivere, come andare al lavoro, prendersi cura della propria famiglia, di sé o della casa.

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