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L’apatia è uno stato psicologico caratterizzato dall’assenza di risposte emotive di fronte alle diverse situazioni di vita. Essa si traduce in una perdita di interesse e motivazione, che coinvolge la sfera emozionale, cognitiva e comportamentale. La persona apatica, infatti, presenta indifferenza prolungata, mancanza di interessi e distacco emotivo nei confronti di sé stessa, degli altri e del mondo esterno. Questa condizione può insorgere a seguito di esperienze traumatiche, malattie mentali, patologie fisiche e altri fattori. In questo articolo, approfondiremo i sintomi, le cause e i vari trattamenti dell’apatia.

L’apatia è uno stato emotivo e comportamentale caratterizzato da una mancanza di emozioni, interesse e motivazione. In particolare, nei soggetti apatici si registra:

  • Una riduzione del comportamento orientato a uno scopo: l’individuo non prende l’iniziativa e tende a dipendere da soggetti terzi per strutturare le attività;
  • Una riduzione della cognizione orientata a uno scopo: la persona apatica perde interesse nelle attività che un tempo amava fare, nello sperimentare nuove cose, e non si preoccupa più dei propri problemi personali;
  • Appiattimento emotivo: il soggetto non prova emozioni di fronte né a eventi negativi né positivi.

Questa perdita di interesse e motivazione si estende a tutti gli ambiti di vita dell’individuo. Infatti, non solo è svuotato di qualsiasi emozione, ma manca anche di motivazione in ambito lavorativo, è indifferente a ciò che accade intorno a lui, è disinteressato nello stabilire nuovi rapporti sociali e a mantenere quelli già esistenti ed è totalmente incapace di godere della vita.

I sintomi dell’apatia possono essere di vario tipo. In particolare, possiamo distinguere:

  • Sintomi fisici:
    • Progressiva riduzione dell’espressività facciale, vocale e gestuale;
    • Diminuzione dell’energia;
    • Affaticamento;
    • Stanchezza;
    • Letargia;
    • Astenia;
    • Calo di appetito o attacchi di fame improvvisa.
  • Sintomi psicologici:
    • Mancanza di interesse e motivazione;
    • Sensazioni di indifferenza, noia e inutilità;
    • Senso di disconnessione mentale;
    • Assenza di risposte emotive e passione;
    • Appiattimento emotivo ed affettivo;
    • Insensibilità di fronte a eventi positivi o negativi;
    • Diminuzione della forza di volontà;
    • Difficoltà di concentrazione.
  • Sintomi comportamentali:
    • Cambiamento nei comportamenti alimentari e/o sessuali;
    • Tendenza all’isolamento sociale;
    • Difficoltà a portare a termine le attività quotidiane;
    • Scarso interesse nel mantenimento delle relazioni interpersonali e ad instaurarne di nuove;
    • Passività;
    • Difficoltà a compiere mansioni, ad agire e a prendere l’iniziativa;
    • Trascorrere più tempo in casa, davanti alla televisione o allo smartphone;
    • Problemi in ambito lavorativo;
    • Drastica riduzione dei comportamenti volti a uno scopo.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

L’insorgenza dell’apatia può essere attribuibile a diversi fattori, tra cui alcune patologie di natura psichiatrica, malattie neurologiche, abuso di sostanze psicoattive o altre condizioni fisiologiche. Alcuni soggetti, inoltre, presentano apatia senza che vi sia una causa scatenante specifica. Nello specifico, possiamo distinguere:

  • Malattie psichiatriche, quali:
    • Schizofrenia;
    • Distimia;
    • Disturbi d’ansia;
    • Stato di stress eccessivo (apatia da stress);
    • Disturbi depressivi.
  • Malattie neurologiche, come:
    • Morbo di Alzheimer;
    • Demenza frontotemporale;
    • Malattia di Huntington;
    • Ictus;
    • Demenza vascolare;
    • Tumori endocranici;
    • Morbo di Parkinson;
    • Paralisi cronica progressiva;
    • Encefalopatia epatica.
  • Sostanze psicoattive, tra cui:
    • Cocaina;
    • Alcol;
    • Anfetamine.
  • Altre condizioni, quali:
    • Traumi alla testa;
    • Carenze nutrizionali;
    • Sifilide;
    • Ipertiroidismo;
    • Febbre gialla;
    • Porfiria;
    • Meningite tubercolare.

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Apatia e depressione sono due condizioni distinte, che però condividono alcuni tratti. La prima grande differenza riguarda il distress emotivo. In caso di depressione, infatti, si evidenzia un notevole distress emozionale con sintomi quali pianto, tristezza, ansia, agitazione, insonnia, senso di impotenza, disperazione e pensieri suicidari. Tale sintomatologia, invece, non è presente nelle persone che soffrono di apatia. D’altra parte, però, vi sono alcuni sintomi condivisi tra le due condizioni, quali la perdita di interesse e di energia, nonché un rallentamento psicomotorio generale.

Un’altra differenza sostanziale sembra riguardare i pattern neurali che nei due disturbi risultano differenti. La depressione, infatti, è associata prevalentemente a circuiti serotoninergici, mentre l’apatia a circuiti dopaminergici. Per tale motivo, da un punto di vista farmacologico, gli antidepressivi migliorano il tono dell’umore, ma possono peggiorare l’apatia. Allo stesso modo, i farmaci dopaminergici possono avere benefici sui sintomi dell’apatia, ma essere inefficaci sul tono dell’umore depresso.

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Anedonia e apatia vengono spesso erroneamente confuse, ma non sono la stessa cosa. L’apatia, come abbiamo già menzionato, si distingue per una mancanza di motivazione, energia e interesse in diversi ambiti di vita. L’anedonia, invece, è circoscritta a un sentimento specifico, ossia il piacere. Infatti, tale condizione viene definita come l’incapacità di provare piacere nello svolgimento di attività solitamente gratificanti, come il cibo, il sesso, le interazioni sociali e quant’altro. L’anedonia è uno dei sintomi tipici di alcune patologie di natura psichiatrica, come la depressione maggiore, la schizofrenia, alcuni disturbi dell’umore e di personalità. Talvolta, si può riscontrare anche in patologie di salute fisica, come la demenza, o nell’abuso di sostanze stupefacenti e alcol. Detto ciò, non è raro che una persona apatica si ritrovi a soffrire anche di anedonia.

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L’apatia può essere correlata anche a un disturbo d’ansia. Da un lato, il soggetto ansioso si preoccupa eccessivamente per il proprio futuro e, a lungo andare, questo comportamento può portare a stanchezza cronica e apatia. Dall’altro, è possibile avvertire uno stato d’ansia quando si vive una vita troppo piatta, spenta e monotona, a causa della ricerca di sicurezza e stabilità. Spesso, le persone che sperimentano tale condizione manifestano sintomi ansiosi anche quando tutto sembra andare nel verso giusto, quando non ci sono problemi e quando non c’è nulla che non va. In quest’ottica, però, non avere nulla spesso significa anche non avere nulla di emozionante e stimolante, che si traduce quindi in una vita piatta ed apatica. In tal senso, è indispensabile consultare uno specialista prima che la condizione degeneri, in quanto questa apatia connessa all’ansia può, in alcuni casi, sfociare in depressione lieve, specialmente se perdura nel tempo.

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L’apatia può presentarsi anche all’interno di una relazione di coppia, quando si verificano determinate situazioni. Per esempio:

  • Quando si sperimenta sofferenza per essersi sentiti giudicati dal partner;
  • Quando non ci si sente compresi per un periodo di tempo piuttosto prolungato;
  • In momenti di scarsa o mancata comunicazione;
  • In assenza di momenti di intimità o passione;
  • Quando si sente che il partner non è più un porto sicuro;
  • A seguito di un periodo di forti e frequenti discussioni, in cui non si riesce a trovare un punto d’incontro.

L’apatia in amore è caratterizzata da uno stato di passività, dovuto al chiudersi in sé stessi, e può rappresentare un campanello d’allarme volto a segnalare che qualcosa non va all’interno della relazione. In genere, il soggetto non si sente ascoltato o sente che il partner non lo stia valorizzando come vorrebbe. Saper cogliere questi segnali è fondamentale, in quanto permette di comunicare al partner la propria sofferenza, anziché chiudersi in sé stessi.

Un altro aspetto da tenere in considerazione, quando si manifesta l’apatia nella coppia, riguarda la felicità e il sentimento che lega i due partner. Quando una coppia è infelice e, quindi, apatica, è possibile che uno dei due partner, oppure entrambi, non sia più innamorato. Questa tipologia di apatia in amore è ben diversa dall’apatia causata dal troppo stress, dal lavoro o da altre situazioni sociali e/o personali. In questi casi, infatti, l’apatia è transitoria e passeggera, e si conclude con il termine del periodo di forte stress. Al contrario, se l’apatia è dovuta alla fine dell’amore, è indispensabile affrontare la situazione e, ancora una volta, evitare di chiudersi in sé stessi. Anche in questo caso, la comunicazione è indispensabile, nonostante possa spaventare chiudere una relazione, specialmente se di lunga durata.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi necessariamente esaustive.

Per stimolare una persona apatica, è necessario adottare alcuni accorgimenti, a seconda della causa della condizione. Nel caso in cui l’apatia sia dovuta ad un’altra patologia, come il morbo di Parkinson, alcune forme di demenza e quant’altro, la stimolazione può avvenire come conseguenza del trattamento della malattia stessa. Tuttavia, questo da solo potrebbe non bastare e si rende necessario il supporto psicologico. È bene ricordare che non sempre è possibile stimolare le persone con apatia, specialmente se si tratta di individui su di età.

In linea generale, ciò che si potrebbe fare per aiutare un soggetto apatico a ritrovare la motivazione e l’interesse include:

  • Avvicinarsi con gentilezza e comprensione, cercando di capire la sua esperienza e offrendo il proprio supporto, ma senza giudizio.
  • Riconoscere le attività che la persona vuole e riesce a svolgere e incoraggiarle. Evitare, invece, quelle tipologie di attività che il soggetto non ama particolarmente.
  • Elogiare l’individuo apatico ogni qualvolta porta a compimento un’attività.
  • Evitare di forzarlo, mettergli fretta o costringerlo, ma rispettare i suoi tempi e il suo ritmo.
  • Cercare di stimolare l’interesse del soggetto, ma senza risultare invasivi o troppo insistenti.
  • Stabilire degli obiettivi facili da perseguire, per poi passare ad altri più grandi, una volta che quelli più piccoli verranno raggiunti.
  • Apportare dei piccoli cambiamenti nella routine quotidiana, specialmente inerenti alle aree di vita più problematiche.
  • Prendersi un periodo di pausa dallo stress quotidiano, praticare tecniche di rilassamento e ripristinare la connessione con la propria parte interiore.
  • Cercare di riconnettersi alle cose che un tempo davano piacere. All’inizio può essere difficile, ma con il tempo la passione per quelle attività riaffiorerà.

Si tratta di piccoli accorgimenti che potrebbero fare la differenza nel caso si tratti di apatia lieve. Tuttavia, se la condizione è piuttosto severa e questi accorgimenti non funzionano, si consiglia di rivolgersi a uno psicoterapeuta. L’esperto, infatti, saprà individuare la causa scatenante e potrà stilare il piano di trattamento più adeguato al singolo caso.

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Secondo gli esperti, l’apatia può essere diagnosticata se soddisfa le seguenti condizioni:

  • Sensibile calo o assenza di motivazione, indipendentemente dall’età, dal bagaglio culturale o altro;
  • Alterazione del comportamento (in quanto ostacola i rapporti interpersonali e lo svolgimento delle attività quotidiane), fluttuazioni emotive e cambiamenti delle capacità di pensiero (in quanto causano disinteresse in vari ambiti della vita e nella conoscenza di nuove persone);
  • Compromissione della qualità di vita del paziente in diversi ambiti, come quello sociale, interpersonale, relazionale, professionale e quant’altro;
  • Cambiamenti comportamentali che non dipendono da disabilità fisiche o dall’alterazione dei livelli di coscienza.

Per effettuare la corretta diagnosi, il paziente deve essere sottoposto a un esame obiettivo e a una valutazione psichiatrica. Il team di esperti può completare la formulazione prendendo in esame l’intera storia clinica del soggetto ed eseguendo analisi di laboratorio o altri testi, come raggi X, risonanza magnetica, TAC e quant’altro, per accertare le cause del disturbo e, conseguentemente, poter sviluppare il piano di trattamento più idoneo alla situazione del singolo.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

Il trattamento dell’apatia, in genere, dipende dalla causa scatenante. Se si tratta di una patologia di natura psichiatrica o fisica, è indispensabile prima curarla e, successivamente, accompagnare il paziente con un percorso psicologico. In linea generale, i trattamenti maggiormente utilizzati in caso di apatia sono la terapia farmacologica e la psicoterapia. La combinazione tra le due risulta essere la soluzione migliore:

  • Terapia farmacologica:
    • Farmaci antidepressivi;
    • Agenti anti-demenza, utilizzati per trattare il morbo di Alzheimer;
    • Stimolanti della dopamina, impiegati per trattare il morbo di Parkinson;
    • Agenti antipsicotici, utilizzati per trattare la schizofrenia;
    • Stimolanti della circolazione cerebrale e del metabolismo, impiegati in caso di ictus;
    • Psicostimolanti, utilizzati per trattare l’apatia che non ha una specifica causa scatenante.
  • Psicoterapia: uno degli approcci più efficaci in caso di apatia è la terapia cognitivo-comportamentale. Essa si basa sull’individuazione e sulla modifica dei modelli di pensiero e di comportamento del paziente, al fine di favorire uno stato di benessere generale, nonché portare il soggetto ad acquisire maggiore consapevolezza e coscienza di ciò che prova. In linea generale, la psicoterapia per trattare l’apatia mira a stimolare l’interesse, ristabilire la motivazione e promuovere il coinvolgimento attivo del paziente nella vita quotidiana.

Oltre alla psicoterapia e alla terapia farmacologica, altre strategie utili possono comprendere la mindfulness, il sostegno sociale e il coinvolgimento in attività gratificanti.

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