13 Minuti

Modificato e recensito medico da THE BALANCE Squadra
Fatto verificato

Il disturbo della personalità è un disturbo mentale con schemi di pensiero e di comportamento disadattivi, che si manifestano in modo pervasivo, inflessibile e apparentemente permanente, coinvolgendo diverse sfere della personalità dell’individuo. I disturbi di personalità sono molteplici e ognuno di essi è caratterizzato da sintomi specifici. Per quanto riguarda le cause, si pensa possano essere dovuti a fattori genetici e ambientali. Continua a leggere per conoscere i diversi tipi di disturbi di personalità, nonché i relativi sintomi e le opzioni di trattamento.

I disturbi di personalità sono condizioni di salute mentale caratterizzate da un modo pervasivo e persistente di pensiero, percezione, reazione e relazione che causano disagio significativo o compromissione funzionale. Questi disturbi insorgono nel momento in cui determinati tratti di personalità diventano talmente pronunciati, rigidi e disadattivi da compromettere il funzionamento lavorativo e interpersonale del soggetto.

I disturbi della personalità descritti dal DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) sono 10 e si distinguono nei seguenti gruppi:

  • Cluster A: è caratterizzato da comportamenti strani o paranoici e dalla tendenza del soggetto all’isolamento e alla diffidenza.
    • Disturbo paranoide di personalità: il malato presenta tendenza alla paranoia, alla diffidenza, alla sospettosità e manie di persecuzione. Tale disturbo non è da confondersi con la schizofrenia paranoide o con il disturbo delirante;
    • Disturbo schizotipico di personalità: il soggetto ha comportamenti eccentrici, credenze bizzarre, esperienze sensoriali insolite, ma senza che abbia allucinazioni vere e proprie. Non è da confondere con la schizofrenia;
    • Disturbo schizoide di personalità: il soggetto mostra isolamento volontario e nessun interesse nella socialità. Non è da confondere con la sindrome di Asperger.
  • Cluster B: è caratterizzato da comportamenti emotivi o drammatici, nonché da scarsa empatia e poco altruismo. Il soggetto, infatti, risulta egocentrico, narcisista e focalizzato eccessivamente su sé stesso.
    • Disturbo antisociale di personalità: il soggetto mostra mancanza di empatia, di rimorso e di rispetto delle regole sociali. Inoltre, tende a manipolare gli altri per proprio ritorno personale;
    • Disturbo borderline di personalità: il soggetto presenta instabilità di pensiero e atteggiamenti, cambiamenti d’umore improvvisi, scoppi d’ira ingiustificati, nonché impulsività e pensiero incoerente. Da non confondere con il disturbo bipolare, la ciclotimia o il disturbo schizoaffettivo;
    • Disturbo narcisistico di personalità: il soggetto mostra egocentrismo (grandiosità di sé), necessità di adulazione, scarsa empatia, autostima eccessiva (nel tipo overt) o bassa autostima (nel tipo covert), relazioni sociali superficiali e senza coinvolgimento, intolleranza alle critiche e, talvolta, paranoia;
    • Disturbo istrionico di personalità: il soggetto, in questo caso, ha il bisogno ossessivo di essere sempre al centro dell’attenzione, spesso ricercata attraverso un’intensa emotività. Inoltre, manifesta gesti teatrali e seducenti, nonché è alla costante ricerca di impressionabilità e di novità.
  • Cluster C: è caratterizzato da comportamenti ansiosi o paurosi e da una bassa autostima del soggetto.
    • Disturbo evitante di personalità: il soggetto ha timore degli altri fino alla paranoia, evita le situazioni sociali, ma ne soffre. Ha una bassa autostima, ma un’alta consapevolezza di sé. Non è da confondersi con la fobia sociale;
    • Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità: il soggetto mostra perfezionismo eccessivo e bisogno di controllo, nonché rigidità e ostinazione. Non è da confondersi con il disturbo ossessivo-compulsivo d’ansia;
    • Disturbo dipendente di personalità: il soggetto presenta forte insicurezza e bisogno di essere indispensabile, approvato e accudito, ma delega le responsabilità.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

I sintomi dei disturbi della personalità possono variare da individuo a individuo e possono differire a seconda del tipo specifico di disturbo. In linea generale, la sintomatologia comune riguarda:

  • Identità e senso di sé: le persone che soffrono di disturbi di personalità, spesso, non hanno un’immagine molto chiara di sé, che appunto può cambiare a seconda del contesto e delle persone con cui si trovano. In genere, la loro autostima può risultare irrealisticamente alta o bassa.
  • Relazioni: a causa delle convinzioni e dei comportamenti problematici, i soggetti con disturbi di personalità hanno difficoltà a stringere relazioni strette con gli altri. Infatti, possono mancare di empatia o rispetto per le altre persone, essere emotivamente distaccati o eccessivamente bisognosi di cure e attenzioni.
  • Poca consapevolezza di sé: le persone che soffrono di disturbi della personalità, spesso, non sono consapevoli della propria condizione, né del fatto che i propri pensieri e comportamenti siano in realtà problematici.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Sintomi dei disturbi di personalità: Cluster A

  • Disturbo paranoide di personalità:
    • Credere che gli altri faranno loro del male, si approfitteranno di loro o li umilieranno in qualche modo;
    • Impegnarsi a proteggersi e a mantenere la distanza dagli altri;
    • Attaccare preventivamente quando si sentono minacciati;
    • Tendenza a portare rancore, essere litigiosi e mostrare gelosia patologica;
    • Modalità di pensiero evidentemente distorta, che si manifesta nell’interpretare negativamente i comportamenti e i commenti altrui, soffermandosi su offese passate;
    • Non riuscire a fidarsi degli altri e incapacità a stringere rapporti stretti;
    • Vita emotiva dominata dalla sfiducia e dall’ostilità.
  • Disturbo schizotipico di personalità:
    • Difficoltà a instaurare rapporti stretti, al di fuori di quelli familiari;
    • Interpretazione errata degli eventi;
    • Pensiero bizzarro, eccentrico o inusuale;
    • Abbigliamento bizzarro, trasandato o con abbinamenti strani;
    • Credere di avere poteri speciali, come la telepatia;
    • Percezioni insolite, come avvertire la presenza di una persona assente;
    • Persistente ed eccessiva ansia sociale;
    • Stile singolare del discorso;
    • Presenza di pensieri sospetti o paranoidi e di costanti dubbi sulla fedeltà e lealtà degli altri;
    • Maggiore interesse per le attività solitarie;
    • Emozioni appiattite e risposte emotive limitate o inadeguate.
  • Disturbo schizoide di personalità:
    • Tendenza a preferire attività solitarie, che comportano poca interazione con gli altri;
    • Scarso o assente desiderio sessuale;
    • Indifferenza a critiche e lodi;
    • Sensazione di non provare alcun piacere per la vita o nello svolgimento di qualsiasi attività;
    • Incapacità a cogliere i segnali sociali, apparendo agli altri come socialmente inetto e superficiale;
    • Incapacità a esprimere emozione positive e negative, reagendo in modo inappropriato a scambi sociali, apparendo così noioso o disattento;
    • Demotivazione e assenza di obiettivi;
    • Vivere i rapporti sociali come invadenti e del tutto inutili, motivo per cui il contatto umano è quasi sempre evitato.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono necessariamente esaustive.

Sintomi dei disturbi di personalità: Cluster B

  • Disturbo antisociale di personalità:
    • Disprezzo per gli altri;
    • Sfruttare le altre persone per il proprio tornaconto personale;
    • Non provare alcun rimorso per le loro azioni;
    • Diffidenza nei confronti altrui;
    • Mancanza di empatia verso gli altri e indifferenza verso le emozioni, i diritti o le sofferenze altrui;
    • Comportamento impulsivo;
    • Difficoltà a pianificare in anticipo e a considerare le conseguenze per sé stessi e per gli altri;
    • Problemi di controllo degli impulsi;
    • Possibilità di essere fisicamente aggressivi;
    • Alta opinione di sé, essere presuntuosi, sicuri di sé o arroganti;
    • Al fine di ottenere ciò che vogliono, possono essere molto persuasivi e convincenti;
    • Irresponsabilità, dal punto di vista finanziario e sociale.
  • Disturbo borderline di personalità:
    • Comportamento instabile, impulsivo e rischio, come avere rapporti sessuali non protetti;
    • Esplosioni di rabbia e litigi violenti;
    • Relazioni instabili e intense;
    • Immagine di sé e degli altri instabile, che oscilla tra i poli di idealizzazione e svalutazione;
    • Marcati cambiamenti dell’umore;
    • Emozioni contrastanti e difficili da gestire;
    • Intensa paura di essere soli o abbandonati;
    • Sentimenti di vuoto e mancanza di scopi;
    • Minacce e comportamento suicidario e autolesionistico;
    • Difficoltà a riflettere sul proprio stato emotivo, sul proprio vissuto o sulle relazioni in modo coerente e lineare;
    • Sintomi dissociativi, come sentirsi distaccati dalle proprie emozioni o dal proprio corpo.
  • Disturbo narcisistico di personalità:
    • Idee grandiose di sé;
    • Credere di meritare un trattamento speciale o di essere unici;
    • Fantasie di successo illimitato, potere, fascino, bellezza o amore ideale;
    • Ritenere di non essere sufficientemente apprezzati e riconosciuti per il proprio valore;
    • Senso di vuoto e apatia nonostante i successi;
    • Richiesta eccessiva di ammirazione per le proprie qualità speciali;
    • Tendenza a sfruttare gli altri per i propri scopi;
    • Mancanza di empatia e incapacità a riconoscere i sentimenti e i bisogni altrui;
    • Sentimento di disprezzo, vergogna o invidia;
    • Atteggiamenti arroganti e presuntuosi.
  • Disturbo istrionico di personalità:
    • Provare disagio quando non si è al centro dell’attenzione;
    • Interazione con gli altri caratterizzata da comportamenti inappropriati, come comportamenti provocanti o seduttivi;
    • Emotività esageratamente inappropriata, mutevole e superficiale;
    • Uso dell’aspetto fisico per attirare l’attenzione su di sé;
    • Eloquio di tipo impressionistico e privo di dettagli;
    • Alta suggestionabilità ed essere facilmente influenzabili dagli altri e dalle circostanze;
    • Tendenza a considerare le relazioni più intime di quanto non lo siano in realtà;
    • Preoccupazione per l’apparenza;
    • Comportamenti manipolativi;
    • Ipersensibilità alla critica.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Sintomi dei disturbi di personalità: Cluster C

  • Disturbo evitante di personalità:
    • Evitare di farsi coinvolgere in attività che comportino un significativo contatto interpersonale, per paura di essere criticati, disapprovati o rifiutati;
    • Indisponibilità a interagire con gli altri, a meno che non si è certi di piacere;
    • Mostrarsi frenati nelle relazioni sociali a causa della vergogna e della paura di essere ridicolizzati;
    • Inibizione nelle nuove situazioni sociali, a causa del sentimento di inadeguatezza;
    • Tendenza a valutarsi inadeguati socialmente, inetti, poco attraenti e inferiori agli altri;
    • Riluttanza ad assumersi rischi personali o a impegnarsi in nuove attività, perché potrebbe rivelarsi imbarazzante.
  • Disturbo ossessivo-compulsivo di personalità:
    • Ansia;
    • Difficoltà a esprimere stati d’animo ed emozioni;
    • Preoccupazione eccessiva per i dettagli, le regole, le liste, l’ordine e quant’altro;
    • Difficoltà a individuare le priorità con conseguente perdita dell’obiettivo principale;
    • Eccessivo perfezionismo che interferisce con il completamento dei compiti;
    • Senso di colpa;
    • Critica eccessiva e insoddisfazione per sé stessi e i propri risultati;
    • Eccessiva dedizione al lavoro e alla produttività a discapito delle attività di svago o delle amicizie;
    • Difficoltà a empatizzare;
    • Coscienziosità, scrupolosità, rigidità morale, etica o valoriale;
    • Difficoltà a scartare oggetti usurati o senza valore, anche quando non hanno alcun valore sentimentale;
    • Riluttanza a delegare compiti o a lavorare con altre persone, a meno che non si sottomettano o assecondino il proprio modo di fare;
    • Avarizia;
    • Rigidità, testardaggine, tendenza al controllo e passività.
  • Disturbo dipendente di personalità:
    • Difficoltà a prendere decisioni senza il ricorso a suggerimenti, rassicurazione e consigli da parte degli altri;
    • Richiesta agli altri di assumersi responsabilità che dovrebbero spettare a loro;
    • Paura di essere in disaccordo con gli altri e rischiare la disapprovazione;
    • Difficoltà a iniziare progetti senza il supporto degli altri;
    • Eccessivo bisogno di protezione e supporto da parte degli altri;
    • Sentirsi vulnerabili e indifesi quando si è soli;
    • Cercare disperatamente una relazione non appena ne è terminata una;
    • Preoccupazione irrealistica di essere lasciati soli e di non essere in grado di prendersi cura di sé stessi.

Disclaimer: l’elenco proposto non è da considerarsi esaustivo.

Le cause dei disturbi di personalità non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, gli esperti pensano che si tratti di una combinazione di più fattori. In particolare:

  • Predisposizione genetica: alcuni tratti genetici possono contribuire all’insorgenza dei disturbi di personalità;
  • Modificazioni cerebrali: determinate alterazioni a livello del cervello possono essere responsabili della comparsa di tali condizioni. Per esempio, un funzionamento alterato dell’amigdala sembra essere coinvolto nell’insorgenza del disturbo paranoide di personalità o una diminuzione volumetrica del lobo frontale nella comparsa del disturbo psicotico di personalità;
  • Traumi infantili: possono contribuire all’insorgenza di determinati disturbi della personalità. Tali traumi possono riguardare eventi negativi vissuti durante l’infanzia, violenza sessuale o domestica, abusi su minori e quant’altro;
  • Abuso verbale: alcuni studi hanno individuato una maggiore incidenza di disturbi di personalità borderline, narcisistici, ossessivo-compulsivi e paranoici in adulti che avevano subito abuso verbale in età infantile;
  • Fattori culturali e ambientali: determinati elementi presenti nella cultura e nell’ambiente di crescita del bambino possono contribuire all’insorgenza dei disturbi di personalità.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono necessariamente esaustive.

Le opzioni di trattamento per i disturbi di personalità sono molteplici. Tra queste, vi sono:

  • Terapia cognitivo-comportamentale: è volta all’identificazione dei pensieri distorti e dei comportamenti disfunzionali tipici del disturbo. La terapia si basa sulla modifica di tali pensieri e comportamenti in altri più sani e funzionali, mediante l’apprendimento di nuove modalità di risposta, l’esposizione graduale alle situazioni temute e il fronteggiamento attivo degli stati di disagio.
  • Terapia dialettico comportamentale: è particolarmente efficace nel trattamento del disturbo borderline di personalità. Agisce sia sul fronte cognitivo, permettendo al paziente di acquisire consapevolezza del proprio disturbo e delle credenze disfunzionali che esso comporta, sia su quello comportamentale, aiutando il paziente a identificare e analizzare i comportamenti problematici, imparando a sostituirli con altri adattivi.
  • Terapia psicoanalitica o psicodinamica: tale approccio esplora i “movimenti” che avvengono tra coscienza e inconscio, concentrandosi, in particolar modo, su quest’ultimo. Ha l’obiettivo di aiutare il paziente a capire come esperienze e traumi del passato possano influenzare il processo decisionale, il comportamento e le relazioni attuali. Non ha lo scopo solo di alleviare i sintomi superficiali, ma di scavare nell’interiorità e nel profondo, per comprendere la causa del malessere e disagio psicologico.
  • Terapia di gruppo: la condivisione con altre persone che soffrono della medesima condizione aiuta i pazienti a non sentirsi soli o gli unici a soffrire di tale disturbo. Inoltre, è utile per aiutare il soggetto a sviluppare nuove strategie di coping.
  • Psicoeducazione: è volta ad informare il paziente e la famiglia circa la natura e la gestione di un determinato disturbo psicologico. È particolarmente efficace non solo per il soggetto, ma anche per i familiari, in quanto li rende maggiormente consapevoli della condizione e delle modalità con cui aiutare e sostenere il proprio caro durante il percorso di guarigione.

La terapia farmacologica non è particolarmente indicata per trattare i disturbi della personalità. Tuttavia, in alcuni casi, lo specialista può prescrivere degli antidepressivi, degli ansiolitici o degli stabilizzatori dell’umore per alleviare la sintomatologia relativa alla condizione.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

FAQs