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La confusione mentale è un disturbo che compromette le principali capacità cognitive, in particolare quella di attenzione, che porta a un’alterazione dello stato psichico e della coscienza. È maggiormente frequente negli anziani, ma può manifestarsi in persone di tutte le età. Tale condizione può essere causata da una vasta gamma di fattori, tra cui i principali sono disturbi organici e psichici. La sintomatologia è varia e comprende sintomi fisici, cognitivi, psicologici e comportamentali.

Si tratta di un disturbo che non deve essere sottovalutato, ma che ha bisogno delle opportune indagini per individuarne la causa scatenante, così da poter determinare il trattamento più adeguato. Continua a leggere per sapere cosa è la confusione mentale, quali sono i sintomi, le cause, le conseguenze e le cure disponibili.

La confusione mentale è una condizione caratterizzata da alterazioni dello stato psichico e della coscienza. Può essere una manifestazione improvvisa o transitoria con sintomi di tipo cognitivo-comportamentale. Il soggetto presenta una diminuzione o incapacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione, l’impossibilità di ricordarsi eventi recenti (compromissione della memoria a breve termine), nonché una perdita della percezione del tempo e dello spazio. In alcuni casi, il soggetto manifesta atteggiamenti insoliti, comportamenti aggressivi o stati di agitazione ed ansia.

I sintomi della confusione mentale possono essere molteplici, quali:

  • Grave alterazione del livello di coscienza, specialmente con riduzione della consapevolezza dell’ambiente circostante;
  • Disorientamento spazio-temporale;
  • Deficit dell’attenzione e di memoria;
  • Disorganizzazione del pensiero;
  • Alterazioni del linguaggio;
  • Ridotta capacità di concentrazione;
  • Lentezza nella risposta;
  • Allucinazioni visive e/o uditive;
  • Illusioni;
  • Stato di ansia;
  • Angoscia;
  • Irritabilità;
  • Nervosismo;
  • Apatia;
  • Depressione;
  • Sonnolenza;
  • Torpore;
  • Sintomi neurovegetativi, come:
    • Pallore;
    • Rossore;
    • Cianosi;
    • Dilatazione della pupilla;
    • Tachicardia (aumento della frequenza cardiaca);
    • Eccessiva sudorazione;
    • Nausea e vomito;
    • Aumento della temperatura corporea.
  • Sintomi neurologici, come:
    • Tremori;
    • Spasmi muscolari;
    • Difficoltà ad articolare le parole;
    • Perdita della coordinazione muscolare e difficoltà motorie;
    • Difficoltà a compiere gesti volontari;
    • Perdita del controllo sfinterico (di ano e vescica).
  • Alterazioni del ritmo sonno-veglia.

È bene ricordare che non tutti i sintomi sopracitati si manifestano allo stesso modo in tutti i soggetti che soffrono di confusione mentale. Lo stato confusionale, infatti, può variare nel giro di poche ore. Il paziente, quindi, potrebbe alternare momenti di lucidità a gravi alterazioni dello stato di coscienza.

Disclaimer: l’elenco proposto potrebbe non essere esaustivo.

In genere, la confusione mentale è dovuta a un’alterazione del metabolismo del cervello e delle funzionalità di alcune strutture cerebrali deputate alla regolazione dell’attenzione. In alcuni casi, vi può essere una diminuzione dei livelli di acetilcolina, un mediatore chimico, e altre anomalie nella produzione di determinati neurotrasmettitori. Oltre a ciò, lo stato confusionale può essere causato da diverse condizioni e patologie, quali:

  • Tossicità da ossido di carbonio o da metalli pesanti;
  • Farmaci, come:
    • Antipsicotici;
    • Antidepressivi;
    • Barbiturici;
    • Benzodiazepine;
    • Antistaminici;
    • Spasmolitici;
    • Antiparkinsoniani;
    • Antidiarroici;
    • Miorilassanti;
    • Narcotici;
    • Prodotti da banco per la tosse.
  • Tumori al cervello;
  • Abuso o astinenza da sostanze stupefacenti o alcolici;
  • Infezioni, come meningite, encefalite, HIV, infezione delle vie urinarie e quant’altro;
  • Trauma cranico;
  • Edema cerebrale;
  • Disturbi della vista e/o dell’udito;
  • Ictus;
  • Attacco ischemico transitorio;
  • Infezioni sistemiche con febbre e sepsi;
  • Emorragia subaracnoidea;
  • Epilessia;
  • Insufficienza cerebro-vascolare;
  • Cardiopatia congestizia;
  • Ipovolemia;
  • Aritmia;
  • Anemia;
  • Disturbi endocrini dell’ipofisi, del pancreas, del surrene, delle paratiroidi o della tiroide;
  • Decorso post-operatorio;
  • Disturbi dell’apparato gastrointestinale;
  • Stress;
  • Deprivazione sensoriale o del sonno;
  • Disturbi del metabolismo, come:
    • Squilibri acido-base;
    • Ipossia;
    • Disidratazione;
    • Malnutrizione;
    • Squilibrio idroelettrico;
    • Iperglicemia o ipoglicemia;
    • Uremia;
    • Encefalopatia epatica;
    • Deficit di vitamina B1.

Sul piano psichico, invece, alcune condizioni che possono contribuire all’insorgenza della confusione mentale possono includere:

  • Stato di catatonia;
  • Ansia e stress;
  • Alcune demenze, come la demenza senile e l’Alzheimer;
  • Riduzione del tono dell’umore, come nel quadro clinico della depressione maggiore.

Recentemente, a seguito della pandemia da Covid-19, gli esperti hanno individuato un’altra causa della confusione mentale, ossia il “Long Covid”. Dopo la guarigione dall’infezione da SARS-CoV-2, infatti, alcuni soggetti hanno sperimentato deficit di memoria a breve termine, disorientamento spaziotemporale, problemi di attenzione e concentrazione, agitazione motoria e disturbi del sonno.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive, in quanto sono state riportate solo alcune delle cause della confusione mentale.

L’ansia è una risposta naturale agli stimoli considerati pericolosi e si traduce con uno stato d’allerta per preparare l’organismo all’attacco o alla fuga. In questo caso, si parla di ansia fisiologica. Tuttavia, quando lo stato ansioso si presenta anche in assenza dello stimolo di pericolo, si parla di ansia patologica. Uno dei diversi sintomi dell’ansia è, appunto, la confusione mentale, oltre all’aumento della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, senso di oppressione al petto, vertigini e stordimento, sudorazione eccessiva e quant’altro. Quando l’ansia diventa intensa, la mente tende a trasformarsi in un labirinto di pensieri confusi e irrazionali che contribuiscono ad aumentare i sintomi ansiosi. Possono, quindi, verificarsi difficoltà di concentrazione, perdita della memoria a breve termine e senso di confusione mentale. Questo quadro può interferire notevolmente con il normale funzionamento quotidiano del soggetto.

La confusione mentale, quindi, si presenta come sintomo dell’ansia e non come causa. Per tale motivo, è necessario indagare le motivazioni sottostanti la condizione per individuare il trattamento più adeguato. In genere, i disturbi d’ansia prevedono diverse opzioni di cura. Il trattamento di elezione è la psicoterapia, ma il medico potrebbe prescrivere anche dei farmaci al fine di attenuare la sintomatologia durante gli attacchi d’ansia. Esistono, poi, altre pratiche, come le tecniche di rilassamento, la meditazione, lo yoga e quant’altro, utili nella gestione dei fattori di stress. Il concetto di base è quello che calmando la mente è possibile migliorare il benessere psicofisico dell’individuo, nonché la propria qualità di vita.

Oltre che nei disturbi d’ansia, lo stato confusionale può presentarsi anche nel quadro clinico dei disturbi dell’umore. In tal senso, quindi, anche confusione mentale e depressione sono strettamente correlate. Queste due condizioni concomitanti possono offuscare la percezione della realtà. Il soggetto, quindi, non solo presenta un umore basso, senso di tristezza e solitudine, mancanza di energie o incapacità di provare piacere, ma si trova anche prigioniero e smarrito nei meandri della propria mente, in balia di pensieri confusi e incerti. Viene immerso in una spirale di confusione e disperazione, senza riuscire a comprenderne la causa. Sebbene possa sembrare impossibile uscire da questo stato, con il supporto di professionisti della salute mentale è possibile dissipare la nebbia mentale, trattare la depressione e riacquisire il controllo sulla propria vita.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

La confusione mentale da stress è un problema molto comune nella società moderna, considerando lo stile di vita frenetico, la pressione e le aspettative sempre più alte a cui siamo sottoposti. Tutti questi fattori possono portare a uno stato di stress persistente, che si traduce con la comparsa di confusione mentale, difficoltà a concentrarsi e prendere decisioni, problemi di memoria, irritabilità ed emozionalità. La causa principale della confusione mentale da stress è il sovraccarico di lavoro e la pressione costante che sperimentiamo nella quotidianità. Quando una persona è stressata, la produzione di cortisolo aumenta. Questo ormone può interferire con le funzioni cognitive del soggetto, rendendo difficile prendere decisioni razionali, pensare chiaramente e concentrarsi sulle attività quotidiane. Non solo, lo stress può compromettere il ritmo del sonno e avere un impatto significativo anche sull’alimentazione, altri fattori che contribuiscono allo squilibrio del benessere psicofisico dell’individuo.

La confusione mentale da stress può presentarsi con diversi sintomi fisici e cognitivi, come:

  • Sensazione di stanchezza costante;
  • Sentirsi esausti anche dopo aver riposato a sufficienza;
  • Mal di testa persistente, che può durare anche giorni o settimane;
  • Sintomi gastrointestinali, come nausea, bruciore allo stomaco, pesantezza e problemi di digestione;
  • Tensione muscolare, dolore e rigidità;
  • Sensazioni di ansia;
  • Irritabilità;
  • Instabilità emotiva;
  • Difficoltà di concentrazione;
  • Problemi di memoria;
  • Difficoltà a prendere decisioni;
  • Pensiero confuso e disorganizzato.

Anche in questo caso, la confusione mentale è un sintomo più che una causa. Per contrastare lo stato confusionale, è necessario quindi ridurre i fattori di stress. È opportuno individuare la causa scatenante e affrontarla in modo appropriato. Se non si riesce da soli, è indispensabile chiedere l’aiuto di un professionista prima che lo stress prenda il sopravvento sulla propria vita. Inoltre, praticare tecniche di rilassamento e di gestione dello stress può essere un valido aiuto per dissipare la confusione mentale e ristabilire un senso di calma e chiarezza.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono necessariamente esaustive.

I soggetti che soffrono di confusione mentale possono incorrere in diverse complicazioni, specialmente se la condizione non viene trattata. Infatti, il disorientamento e l’incapacità di pensare chiaramente possono compromettere sensibilmente il funzionamento dell’individuo. Non solo, è possibile sperimentare anche:

  • Comportamento agitato o aggressivo;
  • Cadute e lesioni traumatiche;
  • Incapacità di prendersi cura di sé stessi, con conseguente perdita dell’autonomia;
  • Rischio di patologie del cervello, come la demenza (solitamente, in pazienti con più di 65 anni);
  • Malnutrizione;
  • Depressione, disturbi dell’umore e altre condizioni di salute mentale.

Le conseguenze della confusione mentale possono variare da persona a persona, in funzione del quadro clinico del soggetto e della prontezza con cui viene individuata la condizione.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

Diagnosticare la confusione mentale non è semplice, considerando la vasta gamma di disturbi a cui può essere associata. Per tale motivo, i medici si avvalgono di un approccio multidisciplinare, servendosi di una diagnosi differenziale, escludendo le diverse patologie e trovando l’origine del disturbo. È un processo che può richiedere diverso tempo e numerosi test clinici.

Innanzitutto, è necessario raccogliere l’anamnesi completa del paziente. Quindi, dati anagrafici, malattie note, assunzione di farmaci, abuso di sostanze o alcol, sintomatologia, disturbi comportamentali e quant’altro. Successivamente, il paziente viene sottoposto a visita medica per valutare:

  • Parametri vitali, come polso, pressione arteriosa, frequenza respiratoria, saturazione di ossigeno e temperatura;
  • Stato di coscienza e capacità di mantenere l’attenzione;
  • Segni neurologici e psichici;
  • Obiettività di cuore, polmoni e addome.

Dopodiché, possono essere richiesti esami di laboratorio, come:

  • Emocromo;
  • Funzionalità epatica e renale;
  • Glicemia;
  • Elettroliti sierici;
  • Analisi delle urine;
  • Colture;
  • Test per HIV e altre malattie infettive;
  • Esami tossicologici;
  • Altri esami diagnostici per individuare la patologia alla base della confusione mentale.

Una volta individuata la causa scatenante, il medico può predisporre la terapia più adeguata.

Disclaimer: le informazioni fornite non sono da considerarsi esaustive.

Il trattamento della confusione mentale può variare in funzione della patologia o della condizione sottostante. Per esempio, quando si tratta di un sintomo dell’ansia, il medico può prescrivere ansiolitici o altri farmaci per tenere sotto controllo le manifestazioni ansiose e fornire interventi di psicoterapia per gestire il disturbo. Per quanto riguarda la confusione mentale da stress, i trattamenti di elezione sono la psicoterapia e le tecniche di rilassamento, per favorire una migliore gestione dello stress. Nel caso in cui il disturbo fosse dovuto alla depressione, il paziente dovrà sottoporsi ad un percorso psicoterapico e a terapia farmacologica per curare la patologia.

In caso la confusione mentale fosse dovuta a una malattia organica, come tumore, trauma cranico, infezione e quant’altro, i medici provvederanno alla formulazione del piano terapeutico più idoneo. Se il senso di confusione mentale fosse dovuto a un’intossicazione da farmaci o da sostanze, invece, il paziente dovrà essere prima disintossicato e, successivamente, dovrà sottoporsi a un percorso di riabilitazione. I trattamenti per la confusione mentale sono molteplici, ma ognuno di essi deve essere formulato appositamente in funzione della causa scatenante del disturbo e del quadro clinico del singolo paziente.

Disclaimer: le informazioni fornite potrebbero non essere esaustive.

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